sabato 1 marzo 2008

Gaza muore.Ma noi pensiamo al culo delle nostre troie

L' ipocrisa stragista di questo Occidente ancora all' opera. Solo oggi, sono stati uccisi un numero tremendo di palestinesi,moltissimi i bambini, il bilancio ormai si avvicina al centinaio ed è destinato a crecere, viste le disperate condizioni di altre centinaia di feriti e multilati. A questi morti si devono aggiungere, gli altri 60 di questi ultimi due giorni. Una vera e propria ECATOMBE in una striscetta di terra assediata dall' esercito e dal feroce embargo dell 'Occidente Tette&Culi. La rappresaglia è iniziata alcuni giorni fa in seguito alla morte di un israeliano colpito da un "missile" artigianale palestinese("missili", che ricordiamo, in 7 anni, hanno ucciso si e no,appena 6 o 7 israeliani). Il ministro israeliano Vilnai nell' annunciare la rappresaglia aveva minacciato una "shoah palestinese", offendendo ,di fatto, tutti quegli Ebrei che la Shoah l'hanno provata sulla propria pelle nei campi nazisti. Qualcuno ha fatto notare,poi, che i nazisti per rappresaglia, per ogni tedesco ucciso, uccidevano 10 civili, tutti adulti; io non voglio discutere su questi paragoni, non mi interessano. Io voglio denunciare, invece, l'immoralità omicida dei nostri mezzi di informazione, dei nostri politicanti, e soprattutto di questa società, che per un soldato israeliano "rapito" organizzano una manifestazione contro un inesistente "minaccia all' esistenza di Israele" e poi di fronte a queste stragi di palestinesi, tacciono o addirittura applaudono! I Ferrara, i Veltroni e lo squallore umano, non organizzeranno, di certo, un "Palestina Day" perchè sono immersi nella crema della loro faziosità e delle loro menzogne.Trattare i morti in modo diverso secondo la loro nazionalità e la loro etnia è RAZZISMO. Mi chiedo, se invece di essere palestinesi, questi morti e feriti fossero stati israeliani, cosa sarebbe successo? Di sicuro, qui si sarebbe proclamato qualche giorno di lutto e si sarebbe lasciato il pretesto per annientare definitivamente i palestinesi. Io non ce l'ho con Israele, gli riconosco il suo diritto all' esistenza. Israele è un paese in guerra, e in guerra non si rispettano i diritti umani. Io ce l' ho invece con l' infamia di questa società che tratta gli aggrediti apprtenenti ad una altra civiltà alla stregua di aggressori e che se ne infischia, anzi approva, queste stragi di marca occidentale, per interessarsi invece della salute del culo della Lecciso o della Bruni e di altre troie della nostra civiltà "superiore".

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