giovedì 9 luglio 2009

Il nuovo blog

Questo blog si è trasferito definitivamente al seguente:


Saluti militanti

Icarus.10

venerdì 3 luglio 2009

Hanno stuprato la Febbre Suina

Un tempo, quando nella società vi era ancora un briciolo di razionalità e buon senso, di fronte a qualche evento strampalato, giustamente si esclamava: "Roba dell'altro mondo". Oggi invece si dovrebbe dire: "Roba di questo mondo":

VENEZIA (25 giugno) - È durata 12 ore la "caccia" tra Venezia e Roma ad una turista americana sospetta di essere stata contagiata dalla nuova influenza. Mentre era nella città lagunare la donna sarebbe andata in ospedale perché non stava bene. Dopo le prime analisi fatte dai sanitari per la nuova influenza la donna si è però allontanata senza attendere l'esito del secondo controllo........Oltre al treno controllato a Prato, un altro convoglio, anche questo diretto Roma, è stato fermato alla stazioAggiungi immaginene di Orte e a bordo sono saliti agenti e personale sanitario. I controlli, anche in questo caso, hanno dato esito negativo. Trovata in un albergo di Roma. Hanno alloggiato in un hotel romano madre e figlia americane andate via dall'ospedale di Venezia senza attendere il responso definitivo dei test sull'influenza e per cui ieri era cominciata la caccia alla passeggera sospetta..... il test che ha poi accertato la presenza del virus dell'influenza AH1N1.....La nuova influenza, infatti, non figura tra le malattie che possono imporre il Trattamento sanitario obbligatorio.....
(Fonte: Il Gazzettino.it)

Più chiaro di così, si muore.Una persona, ricca e rigorosamente non extracomunitaria, ma Yankee, con un caso sospetto l'Influenza A, cioè quella contagiosissima malattia di cui l'OMS ne ha dichiarato ufficialmente una diffusione di tipo pandemico, viene lasciata tranquillamente lasciare l'ospedale e andare a spargere virus a destra e a manca per tutta Italia, viaggiando sui treni, camminando e tossendo in vie affollate e chissà quant'altro ancora,senza che qualcuno si sia degnato di metterla in isolamento terapeutico preventivo. Eppure non c'è stata nessuna indignazione da parte mediatica, politica e popolare. Nessun politico e nessuno di quei cianciatori moralisti da quattro soldi che imperversano su tv e giornali, ha chiesto decreti leggi speciali e "giri di vite" contro queste queste così criminali negligenze legislative e burocratiche contro la Salute pubblica. E del resto, come si farebbe a pretendere una cosa simile? Mica questa persona era sospetta di Stupro?No, non lo era, anche perchè, come abbiamo visto, era una donna, e come sappiamo le donne non hanno il pene, quindi non possono "stuprare". Non sia mai questa persona fosse stata uno "stupratore", ma rigorosamente sano dal virus H1N1. In quel caso, sì che ci sarebbe stato pericolo per la salute(mentale, evidentemente) della Mandria di Buoi Italioti, e quindi la prevenzione e l'isolamento sarebbero scattati fulminei con un bel Carcere Preventivo-come ai mafiosi-così come previsto dal Decreto Antistupri. Invece per il Sentire Popolare,che una ricca ragazza americana, viziata e petulante, insieme alla madre, anzichè aspettare i risultati del test antinfluenzale, se ne sia andata a spassarsela in varie città, contagiando chissà quante persone(che a loro volta, poi, contageranno altre persone e queste ultime contageranno a loro volta ancora altre persone, innescando una bella reazione a catena), evidentemente non deve costituire chissà quale rischio.Non perchè non si ha paura di questa potenziale terribile Influenza. Ma perchè in Italia, evidentemente vi sono problemi ancora maggiori di una probabile ed insidiosissima epidemia.Come sapete, in Italia, vi è l' "Emergenza Stupri", pensate un . Da quando, tre o quattro mesi fa, i rotocalchiscandalistici-cioè i cosiddetti Tg e quotidiani-hanno parlato e straparlato di due o tre presunti casi di violenza sessuale con un terrorismo senzazionalista senza precedenti, l'incubo paranoico di questo spettro è finito per spargersi nel Popolo, proprio come un virus, da bocca a bocca e da mente a mente, fino a percuotere i suoi sonni e a contraddistinguere beceramente il suo modo di pensare e giudicare. Cosicchè questa società Occidentale così godereccia, edonista e asservita ad ogni becero esibizionismo del sesso, poi, come se nulla fosse, ipocritamente e illogicamente, prova un così irrazionale terrore ed odio contro ciò di cui proprio essa con suo comportamento ne è la causa, cioè contro gli "illeciti sessuali"(quelli veri e quelli immaginari creati ad arte da certe strampalate sentenze), al punto che ormai la parola "Stupro" ha assunto il significato stesso del Male Assoluto, che evoca quindi nelle menti manipolate della Massa Popolare, terribili e sconvolgenti scenari apocalittici, contro cui, quasi, si dovrebbe ricorrere al trascendentale per porvi rimedio. Migliaia e migliaia di anni fa è avvenuto il Diluvio Universale? Sì, ma c'è lo Stupro. Alcune migliaia di anni dopo, le orde di Gengis Khan e Attila, rispettivamente in Asia e in Europa, hanno sterminato milioni di persone? Sì, ma c'è lo Stupro. Un migliaio di anni dopo ancora, precisamente nel 1348-50 una feroce epidemia di Peste Nera ha sterminato almeno un terzo della popolazione europea? Sì, ma c'è lo Stupro. Alcune centinaia di anni dopo ancora, gli Indiani d'America sono stati sterminati dai coloni europei a colpi di fucile e di virus di vaiolo? Sì, ma c'è lo Stupro. Un centinaio di anni dopo, è avvenuta la Seconda Guerra Mondiale e il Nazismo? Sì, ma c'è lo Stupro. E ora che abbiamo la Febbre Porcina, quella Aviaria, quella Vaccara, l'effetto serra, "Bin Laden",lo scioglimento dei ghiacciai,la prossima fine del mondo, bla..bla. Embè? C'è lo Stupro. Vade Retro.
Perchè, quindi,ci si deve preoccupare per il rischio di una pur pericolosissima epidemia di aggressiva Influenza, quando invece su di noi incombe la terribile Piaga dello Stupro? Pensate un , che di fronte a quest' ultima, si è sentito in dovere di intervenire finanche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che dall'alto della sua carica ha tuonato contro "l'infamia" dello stupro. Con buona pace di tutti coloro che sono vittime di violenze diverse(e oggettivamente più gravi) dallo Stupro e che quindi, nei confronti delle quali, non hanno avuto la consolazione di sentire pronunciata un' analoga invettiva Presidenziale. Matant'è. Il Popolino ha terrore dello Stupro, e basta.Accecato da questo delirio stuprazionista, la massa popolare vuole sangue, galera a dismisura, lame, forche, tenaglie e maledizioni eterne contro gli stupratori.Vuole essere tranquillizzata. A quest' ultimo scopo ci hanno pensato Papi e le sue tante mignotte-in vesti più o meno istituzionali- che hanno formulato quel Decreto Anti Stupri che tratta le persone accusate di violenza sessuale alla stregua dei mafiosi e peggio degli assassini(Carcere Preventivo, soppressione della Gozzini) e conconsequenziale aumento delle già di per se assurde e sproporzionate pene previste per questo reato.
Ecco, perchè, quindi, a questa società non fa paura la giovane Untorella americana che ci cosparge di pericolosi virus H1N1. Perchè ha ben altro di più grave contro cui combattere. Cioè contro gli "stupratori", quelli veri, quelli presunti, quelli falsi, quelli immaginari. Questa società non è tranquilla se non vede loro marcire in galera per tutta la vita e torturati dagli altri detenuti,come purtroppo effettivamente accade. E' disposta,quindi, pure a subire un' epidemia di Febbre Suina, ma che vi sia una pur minima possibilità che una persona accusata di stupro- magari anche se solo indiziata e non ancora condannata-possa mettere il naso fuori dalla gattabuia, anche se solo per un giorno, no, questo no, proprio non è disposta. L'abbiamo visto, qualche mese fa, con l'isteria popolare e mediatica accompagnata da vere e proprie dichiarazioni da guerra civile, allorchè il presunto autore dell'altrettanto presunto "Stupro di Capodanno", fu messo agli arresti domiciliari. Apriti cielo. Il Popolino stava morendo dalla collera, dalla rabbia e dal terrore. Per fortuna, come detto prima, ci ha pensato subito Papi e con lui, le sue prostitute presidenziali, nonchè le varie Domenica In, le tante Barbare D'Urso,e le squadracce di Ronde naziste e leghiste. E così, finalmente, siamo tutti più tranquilli e contenti. Abbiamo stabilito che una persona accusata di aver fatto approcci sessuali non consensuali, debba obbligatoriamente andare in galera(e vietati finanche gli arresti domiciliari), ancor prima che venga stabilita la sua colpevolezza o innocenza, e in caso di condanna, rimanerci gran parte della sua vita, senza sconti e con la violenza terroristica degli altri detenuti che si scatena contro di lui; il tutto, mentre madri infanticide-rigorosamente a piede libero- vengono intervistate,tutte belle truccate,da Studio Aperto, e mentre aspiranti Untori-come detto prima- sono liberi di camminare per le strade e di viaggiare sui treni. Così è stato stabilito. Tiè.
Una Società(o meglio, una parte di essa) che non paga di aver trasformata la sessualità in una banale e oscena forma di immoralità ed esibizionismo, niente di meno poi ha il coraggio di accanirsi con violenza isterica contro eventuali autori di furto di sesso, non riuscendo, ad esempio, a discernere la differenza che intercorre-in termini di pericolosità collettiva- tra una persona accusata di aver instaurato un rapporto sessuale non consensuale(azione, comunque riprovevole da condannare sempre) e una che invece se ne va a infettare il territorio con il serio rischio di ingenerare una epidemia dagli effetti catastrofici, oppure,chessò, che toglie la vita ad un 'altra persona(cioè l'omicidio), non merita nessuna considerazione perchè evidentemente ha perso ogni forma di morale e senso della misura Va semplicemente, rieducata, quindi. Ma in che modo, poi? Non c'è da essere molto ottimisti. Infatti, proprio nel culmine del periodo di psicosi collettiva sulla "Emergenza Stupri", in Abruzzo la terra tremò, distruggendo un' intera provincia e provocando migliaia tra morti, feriti e sfollati, nel profondo dispiacere per ciò che era successo, trassi almeno la speranza che il Popolino e suoi rappresentanti politici avessero finalmente capito cosa significasse una vera Emergenza e che avessero imparato a distinguerla dalle false emergenze. Speranza vana, purtroppo. Questa plebaglia teledrogata di Domenica In e Veline, non ha proprio capito nulla. A questo punto, quindi, si può concludere, che per scuotere più di qualcuno occorrerebbe un evento catastrofico di portata planetaria, ad esempio-rimanendo riallacciati all'argomento con cui abbiamo aperto questo articolo- una bella epidemia di Influenza aggressiva, di quella con i fiocchi, magari un' Aviaria o una come quella del 1918-20("la Spagnola"). Forse in quel caso tante persone incomincerebbero a darsi una scossa e a capire che non si può vivere solo gridando allo Stupro e, magari, qualcuno incomincerebbe a realizzare seriamente nella propria testolina plasmata, che oltre allo Stupro vi esistono altre violenze-fisiche e psicologiche- ben più numerose e soprattutto ben più gravi.
Ma a che prezzo, poi.

mercoledì 24 giugno 2009

Blog nuovo. Aria nuova

Mi rivolgo a voi lettori di questo blog, pochi ma molto affezionati. E' giunto il momento di far soffiare un piccolo venticello di rinnovamento in questo blog. Qualcosa cambierà, ed è necessario che ciò avvenga, se non altro per innestare elementi nuovi tali da permettere a questo blog di poter interagire e imporsi in modo più efficace e incisivo con la realtà da analizzare. Quali saranno le cose che cambieranno? Innanzitutto cambierà l'URL del blog, cioè il blog sarà travasato su un altro indirizzo: "SonoAttila" non va più bene; "Attila" è il soprannome che mi affibbiarono, sin dall' infanzia, i miei amici e conoscenti a causa della mia durezza e irriducibilità; per questo, decisi di chiamare in questo modo il mio blog; un blog che avrebbe dovuto rispecchiare-sia nel nome che nel contenuto- la mia personalità e che quindi sarebbe dovuto servire solo e soltanto per esternare mie riflessioni e considerazioni personali. Se non che, dopo qualche mese, quando le visite al mio blog incominciarono leggermente a crescere, tali riflessioni incominciarono a colpire più di qualcuno, data la singolare aggressività e la pungente ironia con cui le esprimevo, e lo spirito estremamente polemico e anticonformista con cui analizzavo(e analizzo) certe questioni . Fu così che in presenza di un primo piccolo nucleo di lettori, incominciai a rendermi conto che se avessi voluto far presa su un numero quanto più possibile alto di persone, avrei dovuto apportare cambiamenti al modo con cui il blog si sarebbe dovuto porre con l'esterno; scomparvero, quindi, quelle considerazioni personali che rischiavano di essere elementi inessenziali alla discussione e completamente controproducenti alla causa che avrei dovuto perorare. Concatenatamente a ciò, quindi, mutarono anche lo stile linguistico e il tono con cui erano intessuti i post originari del blog. Non più parole marcatamente forti e contenuti aggressivi- che oltre ad indebolire le argomentazioni avrebbero rischiato di allontanare un certo numero di persone più sensibili e suscettibili- ma parole e toni più sobri ed efficaci allo stesso tempo. E così, quindi, impostata questa involuzione, tra continue segnalazioni e minacce di censura da parte di gruppi di femmi-nazi e pubblici elogi da parte di importanti attivisti, il blog è giunto così come è ora, con intatta la sua originaria impostazione dura e ironica, ma accompagnata al contempo da un alto grado di imparzialità e scrupolosità di analisi, il che contribuisce a renderlo di un certo spessore-data anche la continua pubblicazione di suoi post su vari siti, blog e forum sparsi sulla rete-seppure visitato molto esiguamente, causa l'estrema selettività e severità dell' algoritmo di Rank del motore di ricerca di Google.

Di cambiamenti, parlavamo.Vediamo. Anche la piattaforma dei contenuti del blog cambierà, ma non eccessivamente. Cioè se fino ad ora in questo blog, certe tematiche sulla Questione Maschile avevano monopolizzato-anche se non esclusivizzato-gli argomenti di discussione, nel nuovo blog invece assumeranno una connotazione leggermente meno caratteristica, in modo tale da liberare un di spazio anche ad altre tematiche per rendere così il blog meno monotematico e più eterogeneo. Ma l'eterogeneità dei contenuti non sarà finalizzata tanto ad un cambiamento di esteriorità quanto invece ad una maggiore efficacia nell'esaminare a fondo gli aspetti in questione. Ciò perchè nel trattare un determinato aspetto, necessariamente vanno valutate e analizzate altri aspetti eventualmente connessi ad esso-anche se apparentemente sconnessi- e che quindi possono agire alla base dell' ingenerazione dell'aspetto in questione. Contrariamente si rischierebbe di darne ad esso una chiave di lettura superficiale, distorta e completamente estrapolata dal contesto, finendo, di conseguenza, per affiancarlo e amalgamarlo con contesti e aspetti in netta e totale antitesi con esso, e di dare luogo, quindi, a grotteschi ossimori concettuali e denominazionali: ad esempio, avremmo-come purtroppo abbiamo- Leghisti che si dichiarano anche Antifemministi, il che-in analogia- è come un Nazista che si dichiara anche attivista dei Diritti Umani. Un' assurda contraddizione in termini, quindi.
Inoltre, poi, date le non poche mie visioni eccentriche,frutto del mio spirito spiccatamente Anarchico e Anti-Sistema, è probabile-ed è normale- che, nell'affrontare una più ampia gamma di argomenti e tematiche,qualcuno di voi lettori fissi possa non condividere qualche mia analisi e veduta, perciò, in quel caso, non me ne vogliate, ma anzi, cercate di apprezzarne almeno la sincerità e la genuinità, mentre invece in quelle tante cose che sicuramente condividerete, cercherò da voi una piccola forma di collaborazione, come vi spiegherò fra qualche rigo successivo.

Trattato l'aspetto dei contenuti del blog, passiamo invece all'aspetto organizzativo. Cari amici, dovete sapere che con questo blog, io sono a tutti gli effetti un volontario, in quanto mi occupo gratuitamente, attraverso la rieducazione intellettiva e morale, di strappare quante più persone possibili dalla via conducente alla Massa idiota e teledrogata del Popolo. Un lavoro arduo, se non impossibile, data l'immensa stupidità di gran parte della gente. E quindi, per realizzare almeno un briciolo di ciò che mi prefiggo, occorrono risorse e tempo. Ma io non ho risorse tempo: non ho risorse, perchè,come detto prima, agisco da volontario, cioè ciò che faccio è completamente gratuito perchè spinto dal mio amore per la l'Umanità e per la Verità, e quindi non ottengo nessun finanziamento(se si eccettua quei pochi euro che dovrei ottenere ogni "morte di Papa" dalla pubblicità su Google Adsense), volontario, Statale,contrariamente, invece, a tutte quelle "associazioni onlus"-in verità, vere e proprie lobby- che cianciano di "stupri", di "pedofilia" , "violenza contro le donne" e quant'altro. Ma oltre a non avere risorse, non ho nemmeno tempo. Sono preso dagli impegni e dagli ordinari problemi della vita quotidiana, e in quel poco tempo che mi rimane, cerco di curare e aggiornare il mio blog. Per questo, cari amici, vi dico: se alcuni di voi sono disposti a darmi di tanto in tanto qualche aiuto, ad esempio inviandomi materiale necessario e scrivendo dei veri e propri post da pubblicare, certamente il blog crescerà e si rafforzerà; e, anzi, un blog scritto da più persone, purché subordinatamente alla mia "linea editoriale", sarebbe l'ideale per poter costruire un portale di ControInformazione, così come da me auspicato da tempo. Per questo motivo, aspetto da voi una seppur minima forma di collaborazione, sempre, però, in funzione delle vostre possibilità. Altrimenti,invece, se volete semplicemente limitarvi a leggerlo, fate pure, però accontentatevi della media di 3 post al mese. Di più, da solo, non posso fare. Mi spiace.

Da ora, il mio nome ufficiale è Icarus.10, cioè il nick con cui sono registrato su vari forum, compreso quello di Uomini3000. E con questo nome saranno sempre firmati i miei articoli e contributi, sia su questo blog che altrove.

Il link del blog modificato vi sarà indicato quando saranno portate a termine le procedure tecniche preposte, nonchè gli aspetti organizzativi più importanti.

Saluti militanti

Icarus.10

mercoledì 10 giugno 2009

Velina, ergo Femminista

Il clamore suscitato, in questo ultimo periodo, dal diretto e caloroso rapporto di amicizia e stima che il premier Silvio Berlusconi ha avuto nei confronti di veline e soubrette varie, ha ridestato violentemente l'annosa e quanto monotona polemica femminista a riguardo della presunta "mercificazione del corpo femminile ad opera del maschilismo". Le analisi che ne sono uscite fuori su giornali, riviste e tv, non hanno fatto altro che ricalcare le tipiche litanie femministe, che puntualmente vengono recitate ogni qualvolta si parla di donne e dei loro corpi. Nella bufera delle polemiche che si sono susseguite, a finire nell' occhio del ciclone è stato il mondo delle veline e soubrette oltre al già citato premier. A quest' ultimo il mondo politico(a cominciare dal PD di quel gentiluomo zerbino di Franceschini) e la stampa, hanno contrapposto la figura dell' ormai ex moglie di Berlusconi, Veronica Lario, rivestendola di quella patina di moralità e spiritualità allo scopo di consolidare il già di per se affermato e radicato stereotipo romanzato e romantico sulla perpetua e intrinseca innocenza e "immacolatezza" della figura della donna-moglie- madre che deve far fronte-sempre stando a tale stereotipo- all' incapacità e immoralità dell' uomo-marito-padre. Tutto in perfetta sintonia con il Male-Bashing che imperversa dappertutto, in forza di ordini istituzionali. Nulla di nuovo, quindi. Peccato che invece nessuno ha ravvisato la profonda scorrettezza della signora Lario, che di fronte a problemi coniugali e intimi con il marito, anzichè esporli privatamente ad un avvocato matrimonialista, ne ha fatto, invece, un caso di dominio pubblico andando a strombazzarli e a sbandierarli su quotidiani e tv, trasformando quindi i problemi familiari in un osceno teatrino a base di pettegolezzi, gossip e colpi bassi. Quindi se Berlusconi si è comportato in modo irresponsabile-e su questo non c'è ombra di dubbio- la sua ormai ex moglie si è comportata infinitamente peggio, anche in considerazione del fatto che quest' ultima non è nuova a queste cose, ad esempio quando qualche anno fa mandò e si fece pubblicare una lettera da Repubblica in cui criticava il comportamento del marito su questioni private non certo politiche. Insomma, il vezzo ce l'ha e la voglia della propaganda mass mediatica e politica di strumentalizzare queste vicende per buttare discredito sulla figura maschile,altrettanto. Ma tant'è.
Ritornando alla questione dell' esposizione del corpo femminile, di tale problematica in questo blog ne abbiamo già ampiamente parlato e discusso. Ma sarebbe utile, fare una volta per tutte una dettagliata e precisa schematizzazione-a guisa di manuale-e che ben riassuma tutte quelle considerazioni fatte da me tempo addietro intorno alla questione dell' esposizione del corpo femminile e di un suo presunto collegamento con un altrettanto presunto maschilismo:

1)Le donne, in quanto esseri umani, sono capaci di intendere e di volere, e quindi sono assolutamente in grado di stabilire autonomamente se accettare od opporsi ad una determinata situazione. Hanno un cervello preposto a tale funzione.

2) Quindi se certe donne vanno a fare le veline o cose simili,tipo facendosi riprendere e fotografare nude o seminude, ciò è perchè, evidentemente, esse hanno deciso autonomamente di fare così, semplicemente perchè a loro piace fare così. Nessun "maschilista" o "padre-padrone" le obbliga, anzi da più parti, in ambito maschilista, la costante e dilagante esposizione del corpo femminile viene definita "cultura della troiaggine".

3)Quindi, il tanto urlato e quanto inesistente "maschilismo" non c'entra nulla con il fenomeno della "mercificazione del corpo femminile". Nessun "padre-padrone" e "patriarcale", del resto, oserebbe mai pretendere che la figlia vada a fare la velina o comunque a "smutandarsi" fuori di casa. Facciamo un esempio: se-come spesso accade- certe studentesse universitarie si fanno fotografare nude, e poi lasciano divulgare tali fotografie alla stampa, ciò non è perchè qualche docente "maschilista" ha chiesto o obbligato loro di fare così, ma, al contrario, è perchè loro, di propria iniziativa, fregandosene e facendosi beffe del buon costume e della decenza, e della contrarietà e ira dei loro genitori e fidanzati, si divertono svergognatamente ad esibire il loro corpo, magari anche con la speranza di acquisire fama, successo e denaro.La cultura patriarcale e maschilista,invece, ha da sempre promosso e auspicato un' immagine marcatamente pudica e casta della figura femminile. Al contrario del femminismo e di parte delle donne che da sempre ha e hanno rivendicato il diritto di ostentare la sessualità femminile.Quindi l'affermazione secondo cui la mercificazione del corpo femminile sia da attribuire alla presunta società "patriarcale e maschilista" è una menzogna, fra le tante.

4) A valle dei tre precedenti punti, osserviamo un' intollerabile contraddizione nelle invettive femministoidi. Infatti, se ad esempio, si fomenta e incoraggia l' esibizione del corpo femminile(come fa Berlusconi e buona parte dei maschi occidentali) si viene tacciati di "maschilismo" perchè a dire delle femministe si diffonderebbe l'immagine della "donna-oggetto" . Se al contrario, invece, ci si oppone a tale ostentazione del corpo femminile, lo stesso si viene considerati "maschilisti", perchè a dire delle stesse femministe, si opprimerebbe la libertà sessuale delle donne. Ma si può sapere, quindi, quando si ha che fare con il maschilismo?Purtroppo questa contraddizione può essere spiegata solo si tiene presente che quando la menzogna fatta dogma attraverso la manipolazione mentale, fa dire tutto e il contrario di tutto a seconda della circostanza del momento in questione e senza che nessuno tra le persone manipolate ravvisi tale mostruosa contraddizione. Questa è la sola ed unica spiegazione.

5) Quindi è proprio è soprattutto al femminismo che va addebitato il velinismo e ogni forma volgare e becera rappresentazione del corpo femminile. Il femminismo, in quanto cultura distruttiva e immorale, ha da sempre attaccato e criminalizzato i valori della sobrietà sessuale femminile, della compostezza nel modo di vestirsi, della fedeltà coniugale e quant'altro. E la tanto sbandierata e reclamata "libertà sessuale delle donne" tanto cara al femminismo, proprio in questo è consistita: opporsi ad ogni barriera morale sul sesso, sul pudore, e sulla famiglia, cioè fare "ciò che pare e piace alle donne", anche a scapito degli altri. Insomma, un concetto di libertà, nel senso "berlusconiano" della sua accezione. La logica della Jungla, quindi.

6) Appurato, quindi, nella maniera più oggettiva, di come sia proprio il femminismo la causa di tutto ciò,è facile comprendere anche il perchè di tutta questa ampia critica,da parte dei movimenti femminili, nei confronti "mercificazione del corpo femminile". Questo perchè ciò è solo un pretesto che invece cela la comprensibile invidia e risentimento di tante donne nei confronti delle veline e simili su cui milioni di occhi maschili sono gustosamente puntati. E non certo per una visione negativa di tale modo di comportarsi e vestirsi, perchè come abbiamo detto prima, sono proprio le femministe(e con loro, parte di tutte le altre donne) ad andare vestite succinte come le veline, e reclamando e rivendicando questo loro cosiddetto "diritto" contro "l'oppressione maschile". Salvo poi dare addosso un' altra volta al "maschilismo" se, invece,al contrario, questa esibizione del corpo femminile viene incoraggiata da qualche maschio.

7) L'affermazione secondo cui l'opposizione nei confronti del velinismo sia da ascrivere al fatto che con ciò le televisioni e riviste darebbero un' immagine distorta e a senso unico della donna,non è nemmeno da prendersi considerazione, perchè truffaldina e mendace. A questa misera scusa si può rispondere in questo modo: ma le femministe e tutte quelle donne che vanno vestite in modo succinto, quale immagine alternativa della donna danno rispetto a quella che ne danno le veline? L'immagine in primo piano di quel sedere di quella donna "indipendente, impegnata,coraggiosa,sorprendente,rivoluzionaria, intelligente, generosa,essenziale e indomabile" che compare in primo piano sul quotidiano femminista dell Unità, quale immagine alternativa dà rispetto a quella offerta da una carfagna qualunque o comunque da tutte quellle donne(offesa di tante donne per bene) che ottengono successo e carriera attraverso la seduzione e il ricatto sessuale? Quello delle veline non è, forse, il modo di vestirsi e di comportarsi tanto rivendicato e difeso dal femminismo, applicato al mondo dei Mass Media?
E comunque non si capisce che differenza c'è tra esibire pubblicamente agli estranei il proprio corpo nella vita di tuti i giorni, e quello invece di esibirlo attraverso televisioni e riviste: sempre, comunque, occhi maschili sono puntati su di loro, nell' uno e nell'altro caso. Quindi, la sostanza non cambia.

8) Quindi le veline e, in generale, tutte coloro che esibiscono il loro corpo in tv e riviste, non sono affatto un' offesa alle donne-come da più parti si ripete in continuazione-in quanto, al contrario, sono, invece, rappresentative di una parte consistente dell' universo femminile, così come Berlusconi con il suo gustare l'esposizione del corpo femminile è rappresentativo, purtroppo, di parte consistente del mondo maschile, purtroppo.

9) Il fatto-purtroppo vero-che alla maggior parte dei maschi piace l'esposizione del corpo femminile, non può e non deve servire come giustificazione o pretesto per tante donne di vestirsi e comportarsi in modo così scostumato e osceno. Anzi, dal momento che tanto livore antimaschile trasuda dalle parole d'ordine femministe , ciò dovrebbe costituire un incentivo a non esporre in modo così marcato le proprie grazie corporee agli occhi di quei maschi che tanto criticano e attaccano. Invece, no. Continuano imperterrite e rivendicano con rabbia il vestirsi in questo modo, e quindi si vede bene che il problema è un altro, cioè evidentemente non ne possono fare a meno, perchè è un loro modo di esprimere la propria falsa emancipazione, di ottenere complimenti e successi, di risalire posti nella società e di tenere soggiogati gli ormoni sessuali maschili. Tutto ciò si chiama sadismo, opportunismo, cinismo oltre che immoralità, scostumatezza e depravazione.

10)In conclusione, quindi, la questione del "velinismo" e della "mercificazione del corpo femminile" è un problema tutto interno al mondo femminile che, quindi, solo e soltanto le donne devono-se lo ritengono opportuno- affrontare e risolvere, e perciò è assolutamente disonesto tirare in ballo un presunto "maschilismo" della società di oggi. Le donne(e anche gli uomini) devono capire che libertà non significa fare ciò che si vuole, ma, al contrario, essere liberi di agire subordinatamente al rispetto nei confronti delle più elementari norme di convivenza civile, perchè ciò che contraddistingue e differenzia gli esseri umani dalle bestie è la Ragione, e la Ragione impone, fra le tante cose, anche di attenersi al senso della decenza e del pudore come si addice ad ogni essere umano, e perciò andare svestiti o comunque con le parti erogene ed intime scoperte o in bella vista attraverso vestiti attillati, è da bestie, e quelle donne(e uomini) che vanno vestite(e vestiti)in questo modo, semplicemente si comportano da bestie. Se, poi in barba alle leggi costituzionali e penali sul "Buon Costume", molte donne si sentono legittimate ad esibire indegnamente il loro corpo, facciano pure, però per piacere imparassero ad assumersene le responsabilità e ad accettarne le conseguenze, senza gridare contro un' inesistente "maschilismo" e di smetterla una volta per tutte di addossare continuamente la colpa agli uomini, per coprire e mascherare le proprie mancanze ed errori. Le donne sono esseri umani, e quindi,con la stessa dignità, diritti e doveri degli uomini, e non certo pupazzi o creature divine immuni da errori ed esenti da doveri. Sarebbe bene che femministe e simili se ne ricordassero sempre.

domenica 24 maggio 2009

Vita in una Galera a cielo aperto

Atto I
Luana: Sui 30 anni. Impiegata,grande cocainomane e discotecara, passa i suoi week end a fare sesso in discoteche con partner occasionali.
Luca: Sui 25 anni. Studente, docile e tranquillo, ma un nervoso. Minuto e gracile.
L'Innominabile: Non Nominabile.E' l'autentica versione di Luca. E' Luca, ma come in un universo parallelo.
Nicolas: Sui 25 anni. Di etnia Rom, campa con saltuarie e misere elemosine ricavate suonando la fisarmonica nei bus e nei metrò.

Atto II
Luana: Dopo una notte di Carnevale in discoteca passata tra alcool, pasticche e sesso con più ragazzi, va in caserma, dichiarando di essere stata "stuprata dal branco". Tuttavia, dichiara un solo nome dei presunti violentatori, l' Innominabile.
L'Innominabile: un nome impronunciabile, per via del reato di cui è accusato, cioè la "violenza sessuale", che questa società, assurdamente e ipocritamente, la considera non un' azione violenta come tutte le altre azioni violente di questo mondo, ma come qualcosa al di fuori di questo mondo, insomma comeun qualcosa di trascendentale. L'Innominabile, purtroppo, si trovava al posto sbagliato al momento sbagliato, in quanto fino ad allora non mai era stato in una discoteca e si era sentito costretto ad andarci perchè invitato con insistenza da compagni universitari.
Luca: Forse perchè guarda un "storto" una donna che lo irride per il suo aspetto un impacciato e "intellettuale", viene tempestato di pugni e calci dal fidanzato di lei, un omone alto uno e novanta per 105 chili. Solo l'intervento di alcuni passanti evita una sicura esecuzione. Luca finisce in ospedale con costole e ossa rotte. Intanto quella donna elogia il suo "moroso", abbracciandolo, in quanto tutto orgogliosa del suo "principe azzurro" che con grande "forza e coraggio" ha vendicato lo "sgarro" di Luca nei suoi confronti.
Nicolas: Mentre si trova in bus a chiedere qualche spicciolo, viene arrestato dagli agenti sollecitati da signore e signorine scollate, perizomate e con Novella 2000 in mano.

Atto III
Luana: Sporta la denuncia, i carabinieri chiamano rinforzi e si avventano nella casa del ragazzo denunciato,l'Innominabile, per trascinarlo in prigione. Tutti i quotidiani e telegiornali, per giorni, dedicano la maggior parte del loro notiziari a questa storia della "ragazza stuprata in discoteca", parlando di "emergenza" in toni da guerra civile.Nei giorni seguenti, i politici di tutti gli schieramenti, in nome della "ragazza stuprata in discoteca", fanno a gara a chi propone legislazioni più spietate e repressive, e, alla faccia della ben nota lentezza parlamentare, in tempi record,vengono approvati speciali decreti legge sullo stupro

Luca: Durante la sua degenza in ospedale, i suoi familiari sporgono denuncia nei confronti dell' aggressore. Gli agenti nel raccogliere la denuncia, con molta freddezza dicono loro di rivolgersi ad un avvocato e da lì, se hanno soldi e tempo, di instaurare un procedimento giudiziario. Intanto l'aggressore, benchè raggiunto da una comunicazione di polizia, non subisce nessun provvedimento restrittivo e continua tranquillamente e senza preoccupazioni la sua vita a base di body building, di sesso in auto, e di risse a difesa della sua "principessina".

Nicolas: In caserma viene preso a schiaffi, a pugni e calci nella pancia. Non importa il reato, ne tanto meno se è colpevole o innocente. E' un rom e tanto basta.

Atto IV
Luana: Viene intervistata dai più importanti quotidiani e telegiornali, dove si esibisce con faccia spavalda e vendicativa in invettive e dichiara di voler uccidere con le sue mani il ragazzo da lei accusato, l'Innominabile. Tutti la applaudono e la elogiano. Il Popolo Bue-Sovrano sta dalla sua parte nei propositi omicidi.

L'Innominabile:Intanto,in carcere viene picchiato dai secondini, e benche messo in isolamento, viene torturato e sodomizzato dagli altri detenuti(incarcerati per reati non sessuali).

Luca: Il poveraccio, appena dimesso dall' ospedale, tutto malconcio per le pesanti lesioni subite, insieme con i suoi genitori cerca di trovarsi un buon avvocato per sporgere denuncia, ma non potendosi permettere una spesa così onerosa,è costretto ad affidarsi ad un mediocre avvocato. Intanto il suoaggressore si è comprato un bell'abbonamento ad un Parco dell' Amore, cioè a quei parcheggi privati-tanto auspicati dai leghisti- dove le coppiette possono andare a fare i zozzi tranquillamente "a riparo dai maniaci sessuali"[sic].

Nicolas: Passa il tempo in galera nel più completo anomimato e disprezzo. Nessuno sa niente di lui, e lui non sa nemmeno, o non comprende, il reato di cui è accusato. Purtroppo conosce poco la lingua italiana e il suo avvocato d'ufficio- un poco più che un ragazzo e alle prime esperienze-non gli fornisce molti dettagli sul reato di cui è accusato, ma preferisce concentrarsi sulle "attenuanti generiche". Un giorno, Nicolas vede che un gruppo di detenuti trascina un altro detenuto in un angolo e subito iniziano a prenderlo a botte e a sodomizzarlo. Nel vedere ciò, il Rom, tutto ricolmo di collera e indignazione, urlando chiama i secondini, i quali intervengono per liberare la vittima e la portano in un' altra cella più isolata, non senza prima avergli dato un ulteriore razione di botte. Questo detenuto appena salvato dal linciaggio è l'Innominabile, presunto violentatore di Luana.

Atto V
Luana: Durante le indagini, lei fornirà varie versioni e tutte contraddittorie tra loro, in particolare ora incomincerà ad affermare di non essere stata stuprata più da cinque persone come aveva affermato nella denuncia iniziale, ma da due, poi alcuni giorni dopo, affermerà di essere stata stuprata da una sola persona. Ma nonostante queste continue ritrattazioni e versioni discordanti tra loro, i magistrati allestiranno in tempi record il processo a carico dell' imputato, il quale, ovviamente, non può esibire nessuna prova a sua discolpa in quanto non vi è nessun elemento oggettivo per appurare se un rapporto sessuale è stato consenziente o meno. Ma per legge conta solo la dichiarazione della donna che dichiara di essere stata stuprata. E basta e avanza. Il PM chiederà 25 anni di reclusione per l'imputato.

Luca: Il suo avvocato, ovviamente, per cercare di consolidare l'impianto accusatorio, gli chiederà di presentare eventuali testimonianze, che ovviamente il povero Luca non ha perchè quel giorno in strada non vi era nessuno che conoscesse e che quindi potesse testimoniare per la sua causa. Al contrario, l'aggressore si "fabbricherà" molti testimoni chiedendo a suoi amici di testimoniare a suo favore.

Nicolas: Il PM chiede nei suoi confronti una condanna a 7 anni di reclusione, per lievi reati comuni e di cui lui nemmeno sa di essere accusato. Egli è molto rispettoso e ubbidiente nei confronti dei secondini e si prodiga con umanità e affetto per gli altri detenuti in difficoltà. Inoltre cerca di protestare vivamente con il direttore del carcere per chiedere maggiori garanzie per l'Innominabile, ma il suo avvocato per evitare che ciò gli possa ritorcergli contro come un "aggravante" giudiziario, gli intima più volte di desistere da questo scopo. Ma Nicolas non ne vuole sapere nulla perchè non si dà pace nel vedere un detenuto trattato in quel modo.

Atto VI
Luana e l'Innominabile: I giudici e la giuria popolare accolgono la richiesta dell' accusa.L'Innomminabile è condannato a 20 anni di reclusione. Il mondo politico, la stampa e l'opinione pubblica, benchè soddisfatti della condanna, auspicano in futuro pene ben più alte, e in tal proposito vengono presentate in parlamento varie proposte di legge. Intanto per l'Innominabile inizia un vero e proprio calvario. Come tutti i detenuti per violenza sessuale, sconterà fino all'ultimo giorno la sua condanna, senza speranze di sconti, e, anche se gravemente malato, non potrà mai usufruire, nemmeno temporaneamente, degli arresti domiciliari o di licenze premio; insomma, come condannato per violenza sessuale viene privato dei più elementari benefici carcerari(Legge Gozzini) di cui anche i detenuti per omicidio e strage possono,invece, usufruire. E anche se qualora dopo questi 20 anni, tra maltrattamenti e tentatiivi di linciaggio degli altri detenuti, dovesse sopravvivere,quando uscirà dal carcere per lui subentrerà la morte sociale perchè evitato e scacciato da tutti, anche dai suoi familiari. Insomma,una morte con obbligo di sopravvivenza: si chiama Inferno.

Luca: Dopo ben 2 anni di ricorsi e rinvii,si arriva finalmente ad un procedimento giudiziario.Benchè manchino testimonianze, i referti medici sono schiaccianti e parlano chiaro. L' omone aggressore viene condannato in primo grado ad appena 5 mesi di reclusione, ovviamente completamente condonati dalla condizionale e dall 'indulto. Egli, quasi, nemmeno sa della condanna subita[si fa per dire].Intanto la sua donna è sempre più orgoglioso di lui.

Nicolas: Viene condannato a 5 anni. Gli è andata bene, in fondo. E' pur sempre un "subumano". Dalla cella, Nicolas aspetta con pazienza ansiosa che passino questi maledetti 5 anni. Passati i quali, ha intenzione di ritornarsene in Romania per mai stare più nell' Inferno-Italia.

Atto VII
Luana: Nel frattempo il suo comune di residenza che in processo si era costituito Parte Civile, ogni estate gli paga una bella vacanza in Jamaica. Intanto viene anche candidata nelle liste di un partito politico ed eletta deputata; scrive anche libri dove racconta la sua presunta esperienza di "stuprata" che si rivelano veri e propri best seller. In parlamento si prodiga affinchè venga approvato una legge che permette le donne di andare nude in luoghi pubblici e che sovvenzioni economicamente le mogli fedifraghe.

Luca: Un successivo processo assolverà definitivamente l'aggressore. Il guardare storto la sua donna si configurava come una "molestia visiva", di qui il "legittimo" intervento del suo partner. Luca va in depressione, e sfiduciato recide ogni contatto sociale.

Nicolas e l'Innominabile: un giorno,Nicolas vede alcuni infermieri e secondini che portano via una barella con su giacente un detenuto senza vita. Lo riconosce subito,è l'Innominabile:si è impiccato perchè stanco delle continue violenze e vessazioni subite dagli altri detenuti, perchè privo di speranza per una condanna senza fine e perchè consapevole che davanti a lui si prospettava uno strazio perpetuo, da cui solo la morte fisica lo avrebbe potuto liberare. Che la Pace sia con lui. Intanto la salma dell' Innominabile non può nemmeno essere sepolta nel suo cimitero perchè gli abitanti del suo paese fanno quasi una rivolta affinchè il "maniaco" non sia sepolto tra i loro morti, e arrivano finanche ad aggredire il prete che si era "permesso" di benedire la salma.Intanto in carcere, i detenuti festeggiano per il suicidio del "porco stupratore", ma Nicolas indignato per questa macabra gazzarra, volta le spalle e ritirandosi nella sua cella, con il corpo senza vita dell'Innominabile ancora impresso nella sua mente, si inginocchia e fa una preghiera per l'Innominabile e per tutte le persone sole che soffrono perchè scacciate dalla società, i cosiddetti "scarti umani".

Atto VIII
Qualche anno dopo

Luca, triste, solo e umiliato, morirà investito da un auto. Un incidente, o, forse, un suicidio. Forse.
Intanto il suo aggressore, l'omone, essendo stato mollato dalla sua donna che nel frattempo si è invaghita di un uomo ancora "più figo e romantico" di lui, nell' insistere per ristabilire la relazione con lei,finirà in galera per Stalking e viene condannato a 6 anni di reclusione. Aver ridotto in fin di vita un ragazzo che rispetto a lui era una piuma, gli è valso un' assoluzione; invece aver semplicemente insistito con qualche telefonata di troppo per ristabilire il rapporto di coppia con la sua ex, gli è costato 6 anni di galera. E' questa la "Giustizia" in questo manicomio di società occidentale.
E l'Innominabile? Era colpevole o innocente? Difficile dirlo, tanto più se si considera che è estremamente complicato se non impossibile parlare di "consenso" o "non consenso" in riferimento ad eventuali azioni sessuali esplicate sotto l'effetto dello sballo, dell'alcol, e della droga. Sta il fatto che l'Innominabile era un ragazzo, incredibilmente assomigliante a Luca, che forse prima di allora non aveva mai avuto nessun rapporto sessuale e quindi potrebbe essere probabile che nel desiderio ansioso e nella concitazione sia andato oltre il consentito in qualcosa di deprecabile. Oppure potrebbe essere che sia stato assolutamente innocente e irreprensibile:del resto le prove contro di lui erano men che zero. Ma al di la di tutto, innocente o colpevole che sia,l'Innominabile è stato condannato a morte da questa perversa Società, da questa cattiva e spietata Società che dapprima esalta e idolatra ogni esibizione e oscenità sessuale e poi, ipocritamente, si accanisce istericamente contro eventuali autori di reati sessuali. La pena, sia quella giudiziaria che quella sociale e morale, era stata , quindi, così brutalmente eccessiva e sproporzionata rispetto all'eventuale deprecabile azione commessa, che in cuor suo,l'Innominabile, non sentiva altra scelta che quella di ammazzarsi per porre fino allo strazio. Una fine che per certi versi ricorderà quella di Luca. Se non fosse stato per le storie diverse, si potrebbe dire che Luca e l'Innominabile siano la stessa persona. E lo sono, ma in due universi paralleli.

In Parlamento, intanto, è stata approvata la legge Selen-Calderoli-Cicciolina che per gli stupratori prevede l'ergastolo con 41 bis più la castrazione e la loro interdizione dagli ospedali, dai cimiteri, e divieto di funerali nei loro confronti.

Intanto Nicolas, scontata la pena per intero, se ne ritorna a Bucarest. Qui, radunati tutti i suoi parenti e amici, chiede loro, supplicando, di non sognarsi mai di mettere piede in Italia. Nel vedere la loro perplessità e disappunto, gli ritorna in mente quella truce immagine, nel carcere, di quell' Innominabile ragazzo senza vita sulla barella, e allora, deglutendo come se stesse ingoiando chiodi, e con gli occhi pieni di lacrime, si rivolge a loro, dicendo:

"Meglio vivere qui nelle vicinanze di una fogna, ma liberi e redenti, che in quella ricca e pulita Galera a cielo aperto di Società occidentale."

FINE

Nota:
Questa è una storia da me inventata che tuttavia rispecchia fedelmente le caratteristiche sociali e morali di questa società. Ogni riferimento a fatti eventualmente accaduti nella realtà, è da ritenersi una pura casualità.

sabato 9 maggio 2009

I Diritti Umani secondo Tette&Culi

In questi giorni dagli organi di "informazione" si è levata molta indignazione per la condanna a morte di Delara Darabi,ragazza iraniana di 23 anni colpevole e reo confessa di un omicidio. Chi conosce il mio blog sa benissimo quanto orrore provo nei confronti della pena di morte e di come apprezzo ogni sforzo teso all'eliminazione di questa pena, tuttavia altrettanto apprezzamento non posso provarlo quando l'indignazione per una condanna a morte è suscitata da motivazioni puramente strumentali e ideologiche. Perchè così è stato nel caso di Delara Darabi; la condanna e l'indignazione per la sua esecuzione, difatti, è stata causata non tanto per l'esecrazione della pena di morte in se e  tanto dalla giovane età della persona giustiziata, quanto,invece, per il Paese in cui è avvenuta questa esecuzione(Iran), e soprattutto per il sesso della persona finita sotto il patibolo, quello femminile appunto. Proprio negli stessi giorni in cui veniva giustiziata Delara, sempre in Iran, un ragazzo quasi coetaneo a lei è stato lapidato per aver commesso un'azione che dalle nostre parti non è un reato, ma anzi è considerata un' opera benemerita, specie se a compierla sono le donne: l'adulterio. Eppure non c'è stata quell'indignazione che invece ha accompagnato l'esecuzione di Delara Darabi, anzi quasi non ne hanno parlato(eccetto il Corriere della Sera che evidentemente deve preparare l'opinione pubblica ad una eventuale guerra contro l'Iran). E inoltre nel mondo, a cominciare dagli Usa, vengono di continuo giustiziati ragazzi per reati commessi da minorenni e proprio da noi in Europa, in tempi recenti, nel 1976, un ragazzo francese di appena 20 anni, Christian Ranucci, accusato di omicidio,fu decapitato a Marsiglia con la ghigliottina per ordine dell'allora Presidente della Francia, Giscard D'Estaing ,senza che ci furono indignazioni e proteste, ma anzi con la piena approvazione dell 'opinione pubblica.Il perchè di questa disparità di trattamento quando a finire sul patibolo sono esseri umani di sesso maschile è ovviamente da ricercare nella concezione tipicamente occidentale della donna la cui vita è considerata di maggior valore rispetto a quella degli uomini("prima i bambini e le donne", si dice).E infatti, in merito all'esecuzione di Delara non si può far a meno di notare come sui giornali e tv il nome di questa ragazza viene sempre preceduta dall' attributo artistico di "pittrice" e, quasi mai seguito dal reato per cui è stata condannata(*), quasi a voler maggiormente instillare nell' opinione pubblica la leggenda metropolitana femminista secondo cui nel mondo le donne vengono giudicate per il loro essere donne e non per azioni commesse(quando invece sappiamo che sia in Iran che in tutto il mondo, la stragrande maggioranza di coloro che finiscono in carcere o al patibolo sono maschi). 
Inoltre provate a immaginare se al posto di Delara Darabi, fosse stato giustiziato magari dopo essere stato orrendamente seviziato ed evirato-come spesso succede in alcuni Paesi-un suo coetaneo maschio, anche egli pittore,per violenza sessuale, cioè per un reato-con buona pace del popolo bue-oggettivamente meno grave rispetto all' omicidio. Ovviamente di ciò non se ne sarebbe parlato, oppure se proprio se ne fosse parlato, i giornali, le tv e il popolino avrebbero avuto minuziosa cura e patetica precisione nello specificare il reato per cui sarebbe stato  condannato-"stupro"-"abusi"-"molestie"-  e ovviamente il suo nome e la sua figura non sarebbero stati preceduti e accompagnati dalla qualifica di "pittore", ma da tutt'altro che gentili omaggi quali "mostro stupratore", "orco", "predatore", "maniaco" e da tanti altri patetici termini e neologismi  di cui è infarcito il vocabolario del popolo bue, avallando una simile esecuzione come modello da importare nel nostro sistema giuridico(e in parte già è stato importato) giacchè dalle nostre parti per gli stupratori si chiedono a gran voce gli stessi metodi e punizioni che si usano in popolazioni tribali o comunque in stati arretrati, quali lunghe e sproporzionate pene detentive, pene di morte previa squartamento o bollitura in pentoloni ed evirazioni , in piena linea con l'orrenda "ricetta Calderoli" di...tagliare il pene "senza nemmeno sterilizzare il coltellaccio".

Come si può vedere, non c'entrano nulla i diritti umani con questo clamore per l'esecuzione di questa ragazza iraniana, infatti il popolo denuncia e si indigna per le violazioni dei diritti umani solo quando bisogna difendere categorie gradite oppure per screditare stati e governi sgraditi, ma le invoca tranquillamente contro ogni qualvolta in questione ci sono categorie odiate e nemiche. E' un vezzo, questo, che da sempre contraddistingue la stupida massa popolare.Giudicare un' azione usando metri di giudizio diversi a seconda delle pelle o del sesso di chi questa azione la compie o la subisce, non può che configurarsi come una spregevole forma di razzismo.

(*) NOTA: Nei giorni seguenti all'esecuzione su quotidiani e in tv è incominciata a balenare l'ipotesi che a commettere l'omicidio sarebbe stato il suo compagno e non lei che invece sarebbe stata indotta a confessare l'omicidio. Ovviamente a supporto di questa tesi non vi è nessuna prova, ma è solo una ipotesi che fa molto comodo in quanto ben si adatta alla propaganda di regime occidentale secondo cui le donne sarebbero intrinsecamente incapaci di compiere il male e perennemente vittime del sistema "patriarcale" e "maschilista".

venerdì 1 maggio 2009