sabato 28 febbraio 2009
Glossario sulla Stupidità
lunedì 16 febbraio 2009
"Emergenza stupri"?No, Emergenza Stupidità!
mercoledì 28 gennaio 2009
Il matrimonio in una società femminista
Ricevo da un lettore e pubblico:
“Ciao sono un ragazzo di 23 anni che per ora non ha decisamente intenzione di sposarsi, ma dato che sento ogni giorno di padri mandati in sciagura da divorzi con figli, cioè casa persa auto etc etc… mi domandavo se ci fosse un metodo per far si che ciò non accada? e se questo che sto per proporvi sia un buon metodo:
prima del matrimonio dichiarare la casa in cui si andrà ad abitare(qualora fosse di mia proprietà) ad uso ufficio di una SRL e di prendere sempre prima del matrimonio un’auto aziendale sempre della stessa srl.
fissare come residenza della mia famiglia in una casa affittata oppure facendo una dichiarazione di ospitalità , anche se in teoria non ci abiterò.
so che è brutto pensare ciò prima del matrimonio, ma sentendo certi casi penso che vedermi sottratto le mie proprietà in modo quasi incondizionato mi faccia sentire usurpato. Addirittura in casi in cui la mia cara ex porta in casa un nuovo tizio e non lo sposa, pagando vitto e alloggio per tutti e due. Per non parlare di un senso di inferiorità che spesso gli uomini sono costretti a subire durante il matrimonio, dato che un passo falso gli potrebbe scoinvolgere la vita.Ciao“
Risponde il responsabile di Antifeminist Online Journal :L’unico metodo certo per evitare di perdere casa, figli, soldi, auto e salute psicofisica è non sposarsi. Ogni strategia, piano d’azione e precauzioni varie, per quanto ben architettate possano essere, non risolvono i due problemi principali legati al matrimonio in una società femminista come la nostra.
Il primo di questi due problemi principali sorge appena ci si sposa: la moglie da quel preciso momento prende il coltello dalla parte del manico. Il secondo problema è che, in caso di separazione, nella stragrande maggioranza dei casi è l’uomo a rimetterci.
Per quanto riguarda il Primo Problema, la tua ragazza appena diventa “moglie” viene automaticamente investita di un potere che prima, durante la relazione normale, non aveva.
E’ il potere di ricattarti usando come arma lo Stato (Femminista), cioè minacciando la separazione con tutto ciò che ne consegue (il Secondo Problema). Tutte le grane del Primo Problema possono manifestarsi in un’infinità di modi. Un esempio: avete dei figli, tu vuoi mandarli alla scuola privata, tua moglie alla scuola pubblica. Discutete, litigate, e non arrivate ad un compromesso. La sera, o le sere, dopo il litigio, tua moglie decide di “ammorbidirti” un pò: non te la dà. E non te la dà nemmeno il giorno dopo, quello dopo ancora, e magari non si concede per settimane o addirittura mesi. Quest’arma, quella cioè del ricatto sessuale, l’aveva anche prima del matrimonio, ma era spuntata, perchè tu le potevi opporre altre armi: ti lascio, vado con un’altra, vado a prostitute, etc.etc. Tutte queste armi, adesso, non le hai più. O meglio, le hai ma potenzialmente ti si possono ritorcere contro: se la lasci, vai con un’altra, vai a prostitute o altro tua moglie potrà utilizzare il suo Nuovo Potere, che prima non aveva, e invocare lo Stato (Femminista) per chiedere la separazione e punirti con tutto ciò che ne consegue.
Durante la vita coniugale tua moglie può fare il bello e il cattivo tempo, e dovrai sempre aver presente che per quanto “terreno” tu possa guadagnare, lei avrà sempre e comunque il controllo dell’intero campo di gioco. E’ questa una di quelle situazioni in cui, l’unico modo per non perdere, è non giocare. Non sposarsi. Non si può e non si deve affidare il proprio destino esclusivamente al “buon cuore” della persona con cui si sta insieme. Per gli uomini mancano tutta una serie di garanzie che rendono il matrimonio l’equivalente della roulette russa.
Una volta che si prende coscienza di questo, bisogna valutare il problema a monte, e prima di chiedersi “mi conviene sposarmi ?“, sarebbe meglio chiedersi “perchè voglio sposarmi ?“.
Per i credenti, potrebbe sorgere il bisogno di realizzare il sacramento del matrimonio. Ma ha senso realizzare questo sacramento in una società corrotta, in cui il matrimonio sembra esser diventato una scusa per fare baldoria in chiesa per un giorno, e poi spassarsela per una settimana nella “luna di miele” alle Maldive, salvo poi dissolvere questo “legame sacro” quando Lei decide che è tempo di “liberarsi dalle catene del marito” (ma non dal suo conto in banca) ? Non è forse questa, per i credenti, una grave offesa al sacramento del matrimonio ?
Così come in una chiesa adibita per le messe nere e l’adorazione del demonio non si dovrebbe celebrar messa, così in una società corrotta dal tumore femminista non si dovrebbe far uso di tradizioni che di pulito gli è rimasto solo il guscio, ma il cui interno è in putrefazione.
Chi compra una mela perchè attratto dalla buccia lucente e apparentemente sana, per poi scoprire che al suo interno è marcia e con i vermi, non ha certo colpa. E’ stato ingannato. Ma chi ha capito, sa, e ha visto che la mela è marcia, e nonostante ciò decide ugualmente di comprarla, ha solo se stesso da biasimare quando poi verificherà quel che già sapeva prima.
Per i non credenti, invece, la questione è molto più semplice, e decidere di non sposarsi prende un significato di indipendenza dal potere sempre più oppressivo dello Stato.
Perchè regalare allo Stato ulteriori libertà di entrare fin dentro le nostre stanze da letto, dandogli in mano ancora più strumenti per punirci nel caso in cui Lei decidesse che è giusto così ?
Questo potere, che lo Stato ha usato e continua ad usare per trasferire soldi dalle tasche degli uomini alle tasche delle donne, e per allargare a dismisura la libertà delle donne a discapito di quella degli uomini, vede oggi la sua più grande espressione proprio nel Matrimonio. Ed è per questo che, proprio mentre si ha il crollo del numero dei matrimoni [1], cioè mentre si va ad indebolire uno degli strumenti che lo Stato usa per allargare il proprio potere sui cittadini, si inizia a parlare di “nuove soluzioni” per sostituire questa tradizione ormai marcescente. Ecco dunque l’entrata in scena di “matrimoni moderni”, cioè i DICO, i PACS, e altre diavolerie simili, che vorrebbero -con la scusa dei diritti degli omosessuali- far cadere nel calderone femminista proprio quegli uomini eterosessuali che iniziano a guardare con diffidenza il matrimonio tradizionale [2].
Se questi uomini non si sposano, come farà poi lo Stato a trasferire parte dei loro soldi ad altrettante donne ? E come farà a restringere ulteriormente le loro libertà, impoverendoli, se questi non sposandosi hanno deciso di privare lo Stato di quest’arma ?
L’unica soluzione è non sposarsi. Se si vuole vivere l’esperienza della vita coniugale, si può sempre sperimentare con delle convivenze più o meno lunghe [3], sempre a patto che non vengano fatte leggi insidiose e ingannevoli per equiparare la convivenza al matrimonio.
Una cosa, infine, va detta con grande chiarezza: chi compera una mela avvelenata, sapendo che è avvelenata, non si aspetti poi alcuna “solidarietà” da parte dei suoi simili quando l’effetto letale del veleno inizierà a farsi sentire.
Note:
[1] Negli ultimi trent’anni sono diminuiti del 32,4%, dati ISTAT 2006.
[2] Secondo recenti statistiche dell’ISTAT, le coppie di fatto eterosessuali sono attualmente circa 555.000, mentre 10 anni fa erano meno della metà: 227.000. Lo Stato (Femminista) sta cercando, e trovando, nuovi metodi creativi per continuare a saccheggiare le proprietà degli uomini, bloccando di fatto ogni possibile convivenza fra uomo e donna che non sia sanzionata, controllata, e circoscritta in un campo minato con ordigni anti-uomo che garantisca la punizione della parte maschile della coppia in caso di separazione. In questo scenario, un uomo che decide di sposarsi non ha tutte le rotelle apposto.
[3] Sulla questione della convivenza, vedere questo link.
sabato 27 dicembre 2008
Provocato e umiliato
"Cari amici ho scoperto il vostro Blog per puro caso imbattendomi in ricerche in rete sulla diatriba tra sostenitori del femminismo e quelli contrari. Se devo dire la verità su questi argomenti ho conoscenze ancora molto esigue e quindi anche per questo eviterò di schierarmi, tuttavia in base a quello che ho potuto vedere leggendo blog e siti femministi posso ritenermi profondamente ostile al femminismo o almeno a quella corrente di pensiero che si proclama "femminista".E questa ostilità è dovuta soprattutto alla condizione in cui mi trovo, infatti dovete sapere che io ho 27 anni e nella mia vita non ho mai avuto una relazione nè sentimentale nè sessuale per via del mio aspetto fisico ritenuto dalle donne assai lontano dagli standard estetici. Ora su questo non voglio colpevolizzarle se io non piaccio, però voglio almeno essere rispettato della mia condizione di "single forzato", cioè senza sentirmi essere dato con disprezzo dello "sfigato" e di essere continuamente provocato nella mia libido forzatamente repressa attraverso modi di vestire femminili esibizionisti e provocanti ben al di fuori del limite di quella che si chiama "decenza pubblica".Infatti per me è un tormento quando mi trovo in strada o in pulmann trovarmi in mezzo a centinaia di ragazze e anche di donne mature letteralmente che espongono quei sederi che attraverso quei pantaloni sexy sembrano davvero scolpiti nel marmo, oppure pantaloni con la vita ribassata e con quei seni così prosperosi esposti in modo così plateale, che a mi provocano una morsa nella pancia e un forte impulso a volermi masturbare. Io dico che questa è pura cattiveria, oltretutto in questi siti e blog femministi, oltre a chiamare a etichettare con disprezzo come "sfigati" tutti quegli uomini che non la pensano come le femministe,si difende e incoraggia tutto ciò perchè dicono che questa è libertà sessuale femminile che va difesa a tutti i costi, inoltre dicono i clienti di prostitute sono "maiali sfruttatori", e infatti ora è anche vietato penalmente frequentare "lucciole". Quindi come se non bastasse la mia condizione di "sfigato",sono condannato a crepare perchè se mi "avvicino troppo" verrei denunciato per violenza sessuale, se invece pago una prostituta verrei arrestato e condannato! Insomma che devo fare? Debbo ammazzarmi? evirarmi? Io dico che questa è pura cattiveria, non c'è altra spiegazione. Mi chiedo se lo fanno apposta per far star male tutti coloro che si trovano nella mia condizione.Concludo dicendo che io non sono misogeno, però voglio essere rispettato nella mia dignità. O chiedo troppo?"
Risposta:
Leo, prima di risponderti, ti preciso che questo blog è gestito solo da me e quindi ci scrivo solo io. Ti ringrazio per la tua bellissima lettera, si commenta da solo, talmente è sincera e proveniente dal cuore. L'analisi lucida che hai espresso unita alla dignità con la quale vivi questo profondo disagio, ti conferisce grande nobiltà d'animo e statura morale. E sei anche obiettivo, perchè il tuo giusto astio nei confronti del sistema femminista non è dovuto tanto al diniego femminile nei tuoi confronti a causa di un presunto aspetto fisico negativo, quanto bensì all' offesa della tua dignità,alla violenza psichica e alla deliberata provocazione sessuale che subisci(su quest' ultimo aspetto, tutti i maschi la subiscono). La provocazione sessuale femminile è onnipresente e imperversa dappertutto, non solo dal "vivo"(cioè come hai descritto tu, con abbigliamenti femminili sconvenienti e indecenti), ma anche "virtualmente", cioè veicolata attraverso tv e giornali, con un bombardamento pressochè continuo di immagini di nudi e seminudi femminili e di allusioni e discorsi a carattere sessuale . E' evidente che tutto ciò è finalizzato a calpestare la libido e la sessualità maschile, perchè, guarda caso, coloro che promuovono tutto questo scempio in nome della "libertà sessuale" sono gli stessi che alimentano quei sentimenti isterici e retorici intorno alla cosiddetta "violenza sessuale" con richieste di aumenti di pene e castrazioni. Le femministe, bugiarde e sadiche, che parlano e straparlano di "maschilismo" e di "mercificazione del corpo femminile" in merito alla presenza di donne svestite per tv e giornali, nello stesso tempo sanno di non poterne fare a meno della provocazione sessuale, perchè ci campano attraverso essa, in quanto è un loro modo per esplicare la loro "emancipazione", di veder soggiogati gli ormoni maschili, di far carriera e di risalire posti nella società attraverso la seduzione sessuale e le minacce di denuncia per "violenza sessuale. E qui sta il diabolico marchingegno, perchè se si accetta la provocazione sessuale si viene considerati "maschilisti"(perchè giudicati come "maiali" che guardano "al corpo della donna come ad un oggetto"); se, al contrario, la si rifiuta, lo stesso si viene considerati "maschilisti"(perchè giudicati "oppressori della libertà sessuale delle donne"); se, chi non ha possibilità al sesso, paga per usufruirne, lo si multa e lo si arresta; se si cade nel tranello della provocazione sessuale, lo si arresta e lo si condanna pesantemente per "violenza sessuale". Ecco, quindi che si è avverato il massimo coronamento del sogno e della vendetta femminista di veder addomesticata e umiliata la dignità sessuale maschile.Sta agli uomini, ai veri uomini, non cadere in questa miserabile trappola. Concludo, consigliandoti vivamente di fregartene degli infami insulti a base di "sfigato" che quelle sadiche dementi riversano contro tutti quegli uomini single non per loro scelta, così come ti consiglio di voltare le spalle ogni qualvolta ti trovi di fronte a donnacce vestite in modo deliberatamente provocante; fà come se tenessi i paraocchi, cammina con la testa alta e fiera, orgoglioso della tua maschilità, ricordandoti che un Uomo non campa di sola fica, anzi può camparci benissimo senza, perchè ciò che contraddistingue la vera maschilità non sono le scopate ma il cervello, quel cervello maschile che ha fatto la storia, la scienza e la cultura. Un carissimo e affettuoso saluto.
giovedì 18 dicembre 2008
domenica 14 dicembre 2008
Femminismo in camicia verde
-La Lega Nord non si oppone affatto, anzi è favorevole, alla discriminatoria normativa del sistema pensionistico italiano in forza della quale gli uomini vanno in pensione cinque anni più tardi delle donne, nonostante essi vivono in media 7 anni in meno alle donne e nonostante svolgono lavori più usuranti e rischiosi rispetto a quelli svolti dalle donne.
-La Lega Nord offende continuamente la sessualità maschile, infatti i suoi esponenti sono i più fanatici sostenitori della castrazione, chimica, o addirittura chirurgica(vedi Calderoli) per gli uomini accusati di azioni che la legge sanziona come "violenza sessuale".
-La Lega Nord ha più volte proposto di tramutare la cosiddetta "violenza sessuale", da reato contro la persona a "reato contro la vita",e, quindi punibile alla stregua di un omicidio. Auspicio leghista, in verità da tempo diventato realtà: oggi in Italia, la pena prevista per il cosiddetto "stupro" eguaglia e supera quella per l'omicidio volontario, negando, addirittura, ai presunti responsabili, quei benefici giudiziari, quali patteggiamento, rito abbreviato, indulto, ecc, che, invece, anche i responsabili di omicidio volontario e premeditato possono usufruire.
-La Lega Nord è in prima linea nel costruire la leggenda dell' "emergenza violenza contro le donne". Ogni mobilitazione politica e sociale su questo argomento, vede il partito di Bossi e Calderoli, tra i più entusiasti e convinti promotori.
-La Lega Nord è stato tra i principali promotori dell' aberrante legge femminista sul cosiddetto "Stalking" che sanziona con carcere ed esilio forzato dal proprio comune di residenza, quegli uomini che insistono nel voler ristabilire il rapporto matrimoniale con le loro l'ex mogli da cui sono stati abbandonati e da cui a loro discrezione sono giudicati come "molesti", facendo scattare, quindi, la relativa sanzione, alla faccia dell' onere della prova.
Mi fermo qui, ma si potrebbe continuare. Tutto questo per evidenziare la faccia tosta di taluni autoproclamati "antifemministi" che sventolano orgogliosi i vessilli leghisti e che, quindi, cercano di inglobare le argomentazioni antifemministe nel marciume ideologico leghista, con la nefasta conseguenza di svilirle del loro autentico contenuto. Al bando la Lega Nord dalla Questione Maschile!
sabato 6 dicembre 2008
Il Divorzio?Un successo economico(femminile)
Fin qui, quindi, non ha perso nulla. Ma d'ora in poi, avrà solo da guadagnare. Perchè oltre ai soldi dell' ex marito, la sadica adultera usufruirà, ovviamente, anche dell'apporto economico del suo nuovo boy che presumibilmente lavorerà. L' importante è che si limiti a convivere con lui, e non a sposarlo, altrimenti l'ex marito non sarebbe più obbligato a pagarla(spero che sia così, ma non ne sono sicuro). Insomma, ai soldi dell' ex si aggiungeranno quelli dell'amante. E quando si sarà stufata dell'amante, potrà sempre trovarsi un nuovo amante, prima di scaricare a sua volta anche lui, per trovarsene ancora un altro. E così via.
Morale della favola:mentre per un uomo il divorzio rappresenta la distruzione morale ed economica della sua vita, condannandolo alla miseria e alla disperazione, per una donna,invece, il divorzio rappresenta una fonte di ingente guadagno economico.