martedì 14 ottobre 2008
Maschi Pentiti:gli odierni Kapos e sacerdoti di una nuova religione
Contrariamente a quanto si pensi, i famigerati Kapos dei campi di concentramento nazisti, non erano affatto degli addetti nazisti e "ariani", ma essi stessi prigionieri, e per di più ebrei. Primo Levi, superstite di Auschwitz, in quel capolavoro del suo libro "Se questo è un uomo", spesso si sofferma con amarezza sulla bruta figura dei Kapos, una sorta di capi-prigionieri che si occupavano, per conto della direzione del campo, di impartire ordini e disposizioni agli altri prigionieri loro subalterni. Spietati e feroci nell' umiliare e percuotere i loro consaguigni prigioneri sottoposti, i Kapos ebrei, che avevano acquisito questo grado di prominenza ingraziandosi la considerazione e la "simpatia" dei guardiani(le SS) e dei responsabili del campo, potevano conservare quel così agiato ruolo solamente attraverso una costante oppressione dei loro compagni di ruolo inferiore; insomma il grado di brutalità e ferocia era un indispensabile requisito da esibire al cospetto delle SS, per ottenere e mantenere quel grado di prominenza che fatiche e stenti risparmiava, con conseguente incremento della possibilità di sopravvivenza. Casi simili di oppressione di schiavi su altri schiavi, si sono riscontrati- in un periodo antecedente a quello nazista- nelle Americhe, nel periodo più acuto della tratta dei negri, allorchè tra gli schiavi neri dei bianchi proprietari di terre e piantagioni, venivano reclutati dei capi schiavi che-anche loro come i futuri i kapos- si occupavano di sorvegliare i loro compagni consaguigni prigionieri e di frustarli,in caso di mancanze o insubordinazione, al grido di "sporco negro". Il principio di base su cui si reggeva la struttura sociale della gerarchia schiavistica nelle piantagioni americane e nei lager nazisti era lo stesso sui cui, oggi, poggiano i presupposti del "maschiopentitismo". I Maschi Pentiti, rappresentano, purtroppo, in Occidente, una fetta considerevole-e forse, maggioritaria- del genere maschile, e la loro influenza negativa sulla dignità maschile-accompagnata al contempo dalla divininizzazione nei confronti del genere femminile- è così devastante, che essi possono essere considerati le pedine fondamentali attraverso cui la dittatura femminista e femminile-imperante in Occidente- esercita la sua egemonia e il suo controllo sia nei sistemi politici, economici e produttivi, sia nelle coscienze delle persone. I maschi pentiti sono la ragione stessa dell' esistenza, della sopravvivenza e della consolidamento del Sistema Vaginocentrico-cioè di quella vasta struttura di privilegi giuridici, sociali, morali ed economici di cui godono le donne occidentali a tutto discapito degli uomini- in quanto,con la loro presenza nei sistemi di potere politici, economici e giuridici, permettono alle donne di usufruire dei suddetti privilegi, e, inoltre, la loro genuflessione nei confronti del genere femminile, unita all'autodenigrazione del genere a cui fanno parte-quello maschile- sancisce di fatto la vittoria delle tesi femministe, in quanto accreditatesi presso il popolobue("se lo dicono i maschi stessi..."). Per quanto riguarda il parallelismo prima constatato va detto che mentre quella dei capi-schiavi neri e dei kapos, era una reazione che, tutto sommato, rispondeva ad una logica di sopravvivenza in un contesto di morte e distruzione umana, quello dei maschi-pentiti, è, invece, semplicemente, un modo sado-masochistico- nel senso psichico della sua accezione-di relazionarsi con le persone appartenenti al "gentil sesso", insomma, una sorta di schiavismo psicologico autoindotto finalizzato ad acquisire considerazione e credito presso le donne e in generale verso il Sistema imperante. E così mentre il regime vulvocratico regna arrogante e incontrasto-insinuandosi fin dentro le menti umane, manipolandole-i Maschi Pentiti hanno il compito di redarguire e bastonare moralmente, ostraciandoli dalla collettività, tutti quegli uomini(ma anche donne) che-vuoi per difesa della dignità maschile, vuoi per reazione a ingiustizie femminili subite, vuoi per un semplice amore per la verità- sono riottosi, o semplicemente restii ad accettare questa becera cultura sessista di dominio femmile. Oltre a quella psico-schiavistica, il maschiopentitismo, tuttavia, presenta anche una componente parareligiosa, infatti così come in tutte le religioni-e in specie le tre grandi religioni monoteiste- il pentimento è propedeutico al culto verso il relativo Dio, nel maschiopentitismo la divinizzazione del genere femminile è necessariamente associata ad una professione-meglio se pubblica-della propria inferiorità rispetto alla donna, sotto forma di un Mea Culpa, di un pentimento(per quest' ultimo aspetto, i massimi teorici della Questione Maschile, hanno coniato questo termine per etichettare questi maschi di niente), anche se non per comportamenti o azioni commesse, bensì solamente per l'essere nati maschi, ritenuta, quindi, una "colpa originaria"; si rende necessario, quindi, un' autoflagellazione pubblica attraverso l'autodenigrazione di se stessi e del genere a cui appartengono(quello maschile,appunto), che funge come una sorta di lavacro dal "peccato originale" di essere nati di sesso maschile, ottenendo,così, il perdono e la remissione del "peccato", con conseguente incremento della possibilità di accedere all' organo genitale femminile. Insomma, una sorta di battesimo, che, però-a differenza di quello cristiano che conferisce all' individuo battezzato privilegi dell'anima senza per questo intaccare la sua natura umana(anzi la eleva)-è tutto finalizzato allo svuotamento e all'autoannichilimento della propria natura e dignità maschile, attraverso umilianti e striscianti genuflessioni volte a rendere gloria e culto alla Vagina, assurta come entità Divina(e unica ammessa), di cui i maschi pentiti sono, a tutti gli effetti, sommi sacerdoti.
giovedì 2 ottobre 2008
Cacche dal volto umano
Per quanto possa sembrare disgustoso scrutare, con il microscopio, gli escrementi-come fa il biologo analista- ciò è assolutamente necessario per diagnosticare particolari malattie, altrimenti non rilevabili . A questo punto, qualcuno si chiederà cosa c'entra questa cosa con le tematiche del mio blog? C'entra eccome. Perchè coloro che vengono definiti come "Maschi Pentiti", dal variegato movimento per la Questione Maschile, altro non sono che cacche intrise di germi che infestano e contagiano la dignità maschile. Per questo motivo, sarebbe più idoneo chiamarli Sterco-Maschiettini, o anche Maschi-Fecali, quindi vanno trattati ed analizzati alla stregua di tutti gli escrementi, umani e animali. Però, a differenza di tutte le altre cacche, che almeno hanno effetti concimanti, queste cacche qui non sono utilizzabili per scopi agrari, perchè, appunto, sono intrisi di germi patologici. Un approfondita analisi di questi strani escrementi "dal volto umano", sarà fatto in qualche prossimo post, per ora sarebbe bene, semplicemente, far "odorare" una di queste:
Alessandro Gassman: "Nella mia terza età vorrei diventare semplicemente un uomo oggetto e occuparmi dell'intrattenimento di meravigliose creature. Sugli uomini condivido il pensiero di mio padre. Se il mondo fosse governato dalle donne oggi ci troveremmo in una situazione migliore. Le ritengo superiori ai maschi in tutto. Tranne in una cosa: noi siamo più bravi a raccontare fiabe, ci sappiamo fare con il lato ludico in generale".
Così, il "bello" e muscoloso Gassman si è sentito in un certo modo spinto a sdebitarsi nei confronti del genere femminile per le dosi di fica a iosa ricevute, e lo ha fatto nella maniera più consona alla categoria dei maschiettini di merda: svuotarsi della maschilità per poi mettersi, contenti, di loro volontà, il guinzaglio al collo, con cui le loro sadiche padrone li porteranno a "spasso".
Alessandro Gassman: "Nella mia terza età vorrei diventare semplicemente un uomo oggetto e occuparmi dell'intrattenimento di meravigliose creature. Sugli uomini condivido il pensiero di mio padre. Se il mondo fosse governato dalle donne oggi ci troveremmo in una situazione migliore. Le ritengo superiori ai maschi in tutto. Tranne in una cosa: noi siamo più bravi a raccontare fiabe, ci sappiamo fare con il lato ludico in generale".
Così, il "bello" e muscoloso Gassman si è sentito in un certo modo spinto a sdebitarsi nei confronti del genere femminile per le dosi di fica a iosa ricevute, e lo ha fatto nella maniera più consona alla categoria dei maschiettini di merda: svuotarsi della maschilità per poi mettersi, contenti, di loro volontà, il guinzaglio al collo, con cui le loro sadiche padrone li porteranno a "spasso".
venerdì 26 settembre 2008
lunedì 15 settembre 2008
Libere zoccole in libero Stato

La propaganda femminista, con i suoi soliti metodi vittimistici a base di piagnistei, sostiene che quelle donne seminude che infestano, spudoratamente, televisioni e riviste, non sono mignotte, come invece ogni persona di buon senso potrebbe giustamente sostenere, ma niente di meno che delle "povere vittime" della violenza "patriarcale" e "maschilista" degli uomini. A ribadire bene questo concetto è stato, in questi giorni, quel ben noto maschiettino pentito di fotografo, tal O. T.(scrivo solo le iniziali, tanto mi fa schifo questo personaggio)-già promotore di quel miserabile spot misandrico su una nota rivista per stupide e sadiche donne-che parlando del concorso di Miss italia, prende le difese a favore delle concorrenti, facendole passare per delle "povere ragazze" vittime dei "porci maschi". Quindi se una femmina fa la troia, non è perchè è una troia, ma perchè è vittima della "violenza maschile". Il fatto è che da anni, le femministe e i loro schiavetti stercomaschiettini reclamano e rivendicano la "liberazione sessuale" della donna attraverso le loro demenziali battaglie a favore dell' adulterio(femminile) e per "l' autodeterminazione"[sic] femminile; e se le donne per "liberazione sessuale" non sanno intendere altro che quello di sfasciare famiglie con i loro loschi tradimenti e di puttaneggiare mercificando il proprio corpo, la colpa non può ricadere sugli uomini.Nessuno, infatti, obbliga le donne a spogliarsi pubblicamente per mostrare i loro corpi e la loro presunta "bellezza".Se le donne fanno ciò è perchè esse vogliono fare così(spesso inimicandosi proprio i loro padri),evidentemente,perchè si sentono investite di una legittimazione sociale e morale, che non dà loro limite alcuno alla decenza. Del resto,quello di usare il proprio corpo per salire posizioni nella gerarchia della società- dall' ambito lavorativo a quello politico- è stata sempre una peculiarità delle donne. Ad esempio,ogni qualvolta una donna raggiunge un certo rango, tale da attirare i riflettori mediatici, ciò è dovuto solo e soltanto alle caratteristiche seduttive del suo corpo(seno e sedere) e alle storie di sue avventure sessuali o flirt "amorosi"-che tanto appassionano il popolobue- e mai, invece, a meriti e capacità intellettive o morali che a quanto pare le donne non hanno o non si curano di mettere in mostra. Le femministe sanno bene che il corpo femminile è un' arma attraverso la quale le donne moderne accedono al potere o ad altre situazioni di privilegio, e per questo motivo liquidano con disprezzo chiunque si "permette" di richiamare le donne ad una maggiore compostezza nel modo di andare vestite: "noi donne siamo libere di vestirci come ci pare e piace", "Volete negare la nostra libertà", "siete maschilisti", e altri discorsi simili.E a proposito di "maschilismo", non si può fare a meno di notare l' ipocrisia con la quale usano e abusano di questo concetto; infatti, come abbiamo visto, prima tacciano di maschilismo chiunque si oppone ad un certo abbigliamento femminile indecente, quali scollature e perizomi, e poi, contraddicendo se stesse, addebitano al maschilismo stesso il culto mediatico delle immagini del corpo femminile, fatto proprio di sederi e seni in bella vista.Ciò perchè esse stesse si rendono conto di quanto il puttaneggiare degradi la dignità femminile, e siccome sanno di non poterne fare a meno, danno la colpa agli uomini.Questo atteggiamento, in realtà, rientra nell' ambito di un modo-molto comune oggi-di giudicare i comportamenti femminili,cioè quello di sollevare le donne da ogni responsabilità per le loro malefatte, riversando, invece, la responsabilità sugli uomini, come se le donne non avessero un proprio cervello che permettesse loro di stabilire se fare o non fare una determinata cosa. Di qui, tutti questi umori e sentimenti comprensivi o giustificatori nei confronti di talune donne assassine, che di tanto in tanto affiorano nell' opinione pubblica, e che talora, purtroppo, si traducono anche in assurde sentenze giudiziarie.
venerdì 22 agosto 2008
Il Comunista, il Pistolero e il Grillo
In questi giorni sta infuriando la polemica per quel caso sollevato dalla stampa, secondo cui un giudice di Catania avrebbe affidato un ragazzo "comunista" alle cure del padre, anzichè a quelle della madre, in quanto quest' ultima sarebbe troppo permissiva nei confronti della militanza politica del figlio. Non c'è dubbio: la discriminazione politica, purtroppo, c'è stata ed è vergognosa. Però, ciò che mi dà fastidio è una certa ipocrisa di fondo che fa indignare solo a senso unico. Per prima cosa, vorrei far notare come i cosiddetti mezzi d' informazione ogni qualvolta sono prevenuti e faziosi nei confronti di qualcuno o di qualcosa, usano frasi ed eufemismi appositi per condizionare il lettore; infatti questa notizia è stata data con grande risalto con un "figlio tolto alla madre" e non invece con un "figlio affidato al padre", come invece sarebbe stato più corretto dire;e guarda caso, quando invece,un figlio,viene affidato alla madre(come sempre accade) non parlano ,di certo, di "figlio tolto al padre"; insomma una forma di pregiudizio, antimaschile, nemmeno tanto velata, che ben si manifesta nel modo di presentare le notizie.
Entrando nel merito della questione, trovo curioso vedere come i femministi e la stampa vaginocentrica, che ora stanno gridando al complotto della discriminazione politica, chiamando in causa addirittura il Presidente della Repubblica, sono gli stessi che applaudono l'abominevole prassi giudiziaria del sottrarre sempre e comunque, nelle cause di separazione, i figli ai padri-in quanto maschi e padri- per affidarli, invece, sempre e comunque, alle madri-in quanto donne e madri- anche se sono esse, come accade quasi sempre, a chiedere il divorzio, anche se sprovviste economicamente, e a prescindere dalla loro capacità o meno di educare i figli. Insomma, una forma di discriminazione sessista che si consuma, ogni giorno, approvata proprio da coloro che ora, indignati, si stanno stracciando le vesti, gridando allo scandalo per questo caso di discriminazione politica, che, come ho detto prima, effettivamente c'è stato.No, non è incoerenza, la loro. Per lor signori la discriminazione è ogni cosa che non porta acqua al loro mulino, cioè al Mulino Rosa. In caso contrario, la chiamano, senza vergognarsi,"discriminazione positiva".
**********
Alcuni stralci da Repubblica on line sulla notizia di quel tabaccaio di Aprilia che ha sparato a un ladro di sigarette:
Tabaccaio spara, la città si schiera"Ha fatto bene, qui non si vive più"
La Fit, la Federazione italiana tabaccai, pagherà l'avvocato per Davide Mariani, indagato per omicidio volontario dopo aver sparato a un ladro che stava fuggendo, dopo aver rubato nel suo negozio ad Aprilia...... La solidarietà dei vicini. Anche oggi tanti vicini di casa sono andati a portare la loro solidarietà a Davide Mariani. In tanti hanno ribadito che nel piccolo centro commerciale di via Fossignano, alla periferia di Aprilia, dove è avvenuto il fatto "non si vive più, non vediamo mai forze dell'ordine e se Davide ha sparato non aveva altra scelta". Tutti si chiedono il perchè dell'accusa di omicidio volontario, qualcuno cerca di dare una spiegazione ma alla fine è un coro unanime: "Ha fatto bene".
Per carità, figuriamoci se ora mi metto a contestare le sentenze del Popolo Ruminante! Vorrei solo richiamare a un pò di sana coerenza e alle sue logiche conseguenze. Infatti, se un furto o un suo tentativo, valgono la morte, senza processo alcuno, previa una pallottola di fucile alla schiena, a maggior ragione questo principio si dovrebbe applicare anche nei confronti di quei commercianti evasori fiscali che, di certo, compiono un furto alla comunità, di entità infinitamente maggiore rispetto a quelli di un qualunque ladruncolo di sigarette o di frutta, arrecando danni, quindi, agli stessi cittadini- buoi che giustificano queste esecuzioni. E se l'esasperazione è un buon motivo per sparare e uccidere, allora ciò dovrebbe valere anche per un qualunque pincopallino esasperato di non riuscire ad arrivare a fine mese, per gli assurdi prezzi dei prodotti che i commercianti, via via aumentano spudoratamente sempre di più,salvo poi dare tutta la colpa all' Euro(che pure di colpe, comunque ne ha). Ai posteri la ruminante sentenza.
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Ora, qualcosa su Beppe Grillo. In un post, di questi giorni, intitolato "Nazionalismi olimpici" ha denunciato efficacemente l' ipocrisia nazionalista che anima le competizioni olimpiche (e non sto criticando l'amore per la propria patria, ma ciò va tenuto lontano dallo sport). Peccato, poi, che abbia rovinato tutto con alcune considerazioni geopolitiche che sanno di appiattimento acritico all' informazione di Regime. In particolare, quando ha citato le nazioni che non dovrebbero partecipare alle Olimpiadi, perchè invasori di altri stati e popoli, si è dimenticato, anzi, a mio avviso, ha deliberatamente omesso di citarne uno, molto ben noto. E infine se ne è venuto con questa affermazione, molto bushiana-giulianoferrariana-sofriana: "...i russi che hanno invaso la Georgia..". Vedete?! Grillo sta accreditando, senza rendersene conto, le stupidaggini di quell 'informazione ufficiale, contro cui egli stesso da anni sbraita e contro cui ha organizzato diverse raccolte di firme e Vaffanculo Day vari. Da tempo ho smesso di seguire e stimare Beppe Grillo, per via della sua metamorfosi che lo ha portato da alternativo e controcorrente, scacciato da tutti, quale era prima, a raccoglitore e rappresentante delle istanze del popolino. Che i grilli si stiano trasformando in buoi? Dio scansi!
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"Quel prete, mestatore bugiardo, del Dalai Lama prende la scena dovunque straparlando e poi smentendo di presunte repressioni. Dei morti VERI (donne e bambini) fatti in Afghanistan dai delinquenti americani e soci, neanche una parola....." . Questa espressione, l'ho trovata per puro caso in rete, la riporto qui, giusto per titolo d'esempio, dato che questa turpe e sessista parola d' ordine, cioè "prima le donne e i bambini" è un pensiero molto comune, anzi d' obbligo in questa società, e di espressioni simili ne sentiamo e ne vediamo,continuamente, ogni giorno, per televisione, su giornali, su libri e sulla bocca di quasi tutte le persone: i "morti veri" sono le donne e i bambini. Gli uomini sono morti di serie b. E questa sarebbe la società "maschilista" di cui vanno cianciando, non solo le dementi femministe, ma anche e soprattutto i merdosi maschiettini-pentiti.
Entrando nel merito della questione, trovo curioso vedere come i femministi e la stampa vaginocentrica, che ora stanno gridando al complotto della discriminazione politica, chiamando in causa addirittura il Presidente della Repubblica, sono gli stessi che applaudono l'abominevole prassi giudiziaria del sottrarre sempre e comunque, nelle cause di separazione, i figli ai padri-in quanto maschi e padri- per affidarli, invece, sempre e comunque, alle madri-in quanto donne e madri- anche se sono esse, come accade quasi sempre, a chiedere il divorzio, anche se sprovviste economicamente, e a prescindere dalla loro capacità o meno di educare i figli. Insomma, una forma di discriminazione sessista che si consuma, ogni giorno, approvata proprio da coloro che ora, indignati, si stanno stracciando le vesti, gridando allo scandalo per questo caso di discriminazione politica, che, come ho detto prima, effettivamente c'è stato.No, non è incoerenza, la loro. Per lor signori la discriminazione è ogni cosa che non porta acqua al loro mulino, cioè al Mulino Rosa. In caso contrario, la chiamano, senza vergognarsi,"discriminazione positiva".
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Alcuni stralci da Repubblica on line sulla notizia di quel tabaccaio di Aprilia che ha sparato a un ladro di sigarette:
Tabaccaio spara, la città si schiera"Ha fatto bene, qui non si vive più"
La Fit, la Federazione italiana tabaccai, pagherà l'avvocato per Davide Mariani, indagato per omicidio volontario dopo aver sparato a un ladro che stava fuggendo, dopo aver rubato nel suo negozio ad Aprilia...... La solidarietà dei vicini. Anche oggi tanti vicini di casa sono andati a portare la loro solidarietà a Davide Mariani. In tanti hanno ribadito che nel piccolo centro commerciale di via Fossignano, alla periferia di Aprilia, dove è avvenuto il fatto "non si vive più, non vediamo mai forze dell'ordine e se Davide ha sparato non aveva altra scelta". Tutti si chiedono il perchè dell'accusa di omicidio volontario, qualcuno cerca di dare una spiegazione ma alla fine è un coro unanime: "Ha fatto bene".
Per carità, figuriamoci se ora mi metto a contestare le sentenze del Popolo Ruminante! Vorrei solo richiamare a un pò di sana coerenza e alle sue logiche conseguenze. Infatti, se un furto o un suo tentativo, valgono la morte, senza processo alcuno, previa una pallottola di fucile alla schiena, a maggior ragione questo principio si dovrebbe applicare anche nei confronti di quei commercianti evasori fiscali che, di certo, compiono un furto alla comunità, di entità infinitamente maggiore rispetto a quelli di un qualunque ladruncolo di sigarette o di frutta, arrecando danni, quindi, agli stessi cittadini- buoi che giustificano queste esecuzioni. E se l'esasperazione è un buon motivo per sparare e uccidere, allora ciò dovrebbe valere anche per un qualunque pincopallino esasperato di non riuscire ad arrivare a fine mese, per gli assurdi prezzi dei prodotti che i commercianti, via via aumentano spudoratamente sempre di più,salvo poi dare tutta la colpa all' Euro(che pure di colpe, comunque ne ha). Ai posteri la ruminante sentenza.
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Ora, qualcosa su Beppe Grillo. In un post, di questi giorni, intitolato "Nazionalismi olimpici" ha denunciato efficacemente l' ipocrisia nazionalista che anima le competizioni olimpiche (e non sto criticando l'amore per la propria patria, ma ciò va tenuto lontano dallo sport). Peccato, poi, che abbia rovinato tutto con alcune considerazioni geopolitiche che sanno di appiattimento acritico all' informazione di Regime. In particolare, quando ha citato le nazioni che non dovrebbero partecipare alle Olimpiadi, perchè invasori di altri stati e popoli, si è dimenticato, anzi, a mio avviso, ha deliberatamente omesso di citarne uno, molto ben noto. E infine se ne è venuto con questa affermazione, molto bushiana-giulianoferrariana-sofriana: "...i russi che hanno invaso la Georgia..". Vedete?! Grillo sta accreditando, senza rendersene conto, le stupidaggini di quell 'informazione ufficiale, contro cui egli stesso da anni sbraita e contro cui ha organizzato diverse raccolte di firme e Vaffanculo Day vari. Da tempo ho smesso di seguire e stimare Beppe Grillo, per via della sua metamorfosi che lo ha portato da alternativo e controcorrente, scacciato da tutti, quale era prima, a raccoglitore e rappresentante delle istanze del popolino. Che i grilli si stiano trasformando in buoi? Dio scansi!
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"Quel prete, mestatore bugiardo, del Dalai Lama prende la scena dovunque straparlando e poi smentendo di presunte repressioni. Dei morti VERI (donne e bambini) fatti in Afghanistan dai delinquenti americani e soci, neanche una parola....." . Questa espressione, l'ho trovata per puro caso in rete, la riporto qui, giusto per titolo d'esempio, dato che questa turpe e sessista parola d' ordine, cioè "prima le donne e i bambini" è un pensiero molto comune, anzi d' obbligo in questa società, e di espressioni simili ne sentiamo e ne vediamo,continuamente, ogni giorno, per televisione, su giornali, su libri e sulla bocca di quasi tutte le persone: i "morti veri" sono le donne e i bambini. Gli uomini sono morti di serie b. E questa sarebbe la società "maschilista" di cui vanno cianciando, non solo le dementi femministe, ma anche e soprattutto i merdosi maschiettini-pentiti.
mercoledì 13 agosto 2008
Grazie!

Ho provato profonda soddisfazione nel sapere che il mio post sul Popolobue ha riscosso molto successo. Lo dimostra l' improvvisa impennata di visite al mio blog, nei due giorni successivi alla pubblicazione del post(si veda in figura sopra) che è stato anche diffuso in rete. A diffonderlo, per primo, in rete, è stato il responsabile della rivista italiana antifemminista, al quale, ne approfitto, per rendergli pubblicamente la mia gratitudine e la mia riconoscenza.Ho ricevuto un gran numero di commenti e messaggi di complimenti e di felicitazioni per il mio articolo, a cui si sono aggiunti, quelli, inevitabili, dei provocatori popolisti che si sono sentiti chiamati in causa, perchè, evidentemente, ho toccato loro un nervo scoperto. Ma nel mio articolo non vi era nessun intento nichilista o provocatorio, semplicemente, ho voluto dare un piccolo contributo nella denuncia dell' ipocrisia del popolino stolto e idiota; una massa maggioritaria e silenziosa che si trincera dietro al perbenismo conformista per coprire e nascondere la propria stupidità e miseria morale. Di fatti il cittadino-bue dice: "io non rubo, non uccido....quindi sono una persona per bene", e, così, solo per l'osservanza di alcune leggi penali sulla convivenza civile,costui si sente in regola di fronte alla propria pseudo-coscienza. Il cittadino-bue è la più evidente espressione dell' annichilimento della ragione e della dignità umana; egli crede ed obbedisce, senza porsi dubbio alcuno, a qualunque cosa gli venga detta o presentata dal Regime. Perchè è stupido. Se ad, esempio, tv e giornali dicono che "la prima causa di morte delle donne italiane è la violenza maschile", cosa fa il cittadino bue? Contesta questa tesi palesemente assurda? O, almeno, gli viene qualche dubbio? No. Egli annuisce e dice: "Tette e Culi" e predispone, di conseguenza, il suo vivere e il suo modo di pensare in funzione di questa tesi che per lui è un dogma. Al contrario, invece, del cittadino non bue, che, di fronte a questa impostura, affermerebbe: "No, aspettate, non prendetemi per i fondelli...se la vita media della donne italiane è 83 anni, significa che la prima causa di morte delle donne, nel nostro Paese, è dovuta a circostanze naturali...almeno che questi maschi non si divertano ad uccidere, ogni giorno, migliaia di vecchiette..". Questo è solo un esempio, fra gli infiniti che si potrebbero fare, atto a mostrare come l'ignoranza e la stupidità possano trasformare un essere umano in un automa vivente. Si capisce bene, quindi, come sia estremamente doveroso per quella minoranza di cittadini non buoi dare il proprio contributo nel combattere questa criminosa aberrazione. Non che si esca vincitori, ma perche è un dovere nei confronti della verità e della giustizia. Fermo restando che la necessaria e doverosa presa di distanza dal popolino, non deve essere assolutamente confusa con l' asocialità, anzi, al contrario, le due cose devono e possono-se si vuole-andare l' una contro l'altra, questo perchè il combattere la stupidità e le depravazione della massa non ha e non deve avere nessun intento distruttivo, ma al contrario deve essere finalizzato nel costruire una società migliore fondata sugli ideali di pace, di tolleranza, e di fratellanza.
p.S: siccome vorrei far giungere questo mio precedente post a quante più persone possibili, e quindi anche ad un pubblico più sensibile(anziani e bambini), lo riproporrò, nei prossimi giorni, in una versione leggermente modificata, ripulendolo, cioè, da termini scurrili e forti. Inoltre, causa impegni, questo blog, come potete vedere, non lo aggiorno frequentemente, quindi non me ne vogliate.
sabato 9 agosto 2008
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