mercoledì 13 agosto 2008

Grazie!









Ho provato profonda soddisfazione nel sapere che il mio post sul Popolobue ha riscosso molto successo. Lo dimostra l' improvvisa impennata di visite al mio blog, nei due giorni successivi alla pubblicazione del post(si veda in figura sopra) che è stato anche diffuso in rete. A diffonderlo, per primo, in rete, è stato il responsabile della rivista italiana antifemminista, al quale, ne approfitto, per rendergli pubblicamente la mia gratitudine e la mia riconoscenza.Ho ricevuto un gran numero di commenti e messaggi di complimenti e di felicitazioni per il mio articolo, a cui si sono aggiunti, quelli, inevitabili, dei provocatori popolisti che si sono sentiti chiamati in causa, perchè, evidentemente, ho toccato loro un nervo scoperto. Ma nel mio articolo non vi era nessun intento nichilista o provocatorio, semplicemente, ho voluto dare un piccolo contributo nella denuncia dell' ipocrisia del popolino stolto e idiota; una massa maggioritaria e silenziosa che si trincera dietro al perbenismo conformista per coprire e nascondere la propria stupidità e miseria morale. Di fatti il cittadino-bue dice: "io non rubo, non uccido....quindi sono una persona per bene", e, così, solo per l'osservanza di alcune leggi penali sulla convivenza civile,costui si sente in regola di fronte alla propria pseudo-coscienza. Il cittadino-bue è la più evidente espressione dell' annichilimento della ragione e della dignità umana; egli crede ed obbedisce, senza porsi dubbio alcuno, a qualunque cosa gli venga detta o presentata dal Regime. Perchè è stupido. Se ad, esempio, tv e giornali dicono che "la prima causa di morte delle donne italiane è la violenza maschile", cosa fa il cittadino bue? Contesta questa tesi palesemente assurda? O, almeno, gli viene qualche dubbio? No. Egli annuisce e dice: "Tette e Culi" e predispone, di conseguenza, il suo vivere e il suo modo di pensare in funzione di questa tesi che per lui è un dogma. Al contrario, invece, del cittadino non bue, che, di fronte a questa impostura, affermerebbe: "No, aspettate, non prendetemi per i fondelli...se la vita media della donne italiane è 83 anni, significa che la prima causa di morte delle donne, nel nostro Paese, è dovuta a circostanze naturali...almeno che questi maschi non si divertano ad uccidere, ogni giorno, migliaia di vecchiette..". Questo è solo un esempio, fra gli infiniti che si potrebbero fare, atto a mostrare come l'ignoranza e la stupidità possano trasformare un essere umano in un automa vivente. Si capisce bene, quindi, come sia estremamente doveroso per quella minoranza di cittadini non buoi dare il proprio contributo nel combattere questa criminosa aberrazione. Non che si esca vincitori, ma perche è un dovere nei confronti della verità e della giustizia. Fermo restando che la necessaria e doverosa presa di distanza dal popolino, non deve essere assolutamente confusa con l' asocialità, anzi, al contrario, le due cose devono e possono-se si vuole-andare l' una contro l'altra, questo perchè il combattere la stupidità e le depravazione della massa non ha e non deve avere nessun intento distruttivo, ma al contrario deve essere finalizzato nel costruire una società migliore fondata sugli ideali di pace, di tolleranza, e di fratellanza.


p.S: siccome vorrei far giungere questo mio precedente post a quante più persone possibili, e quindi anche ad un pubblico più sensibile(anziani e bambini), lo riproporrò, nei prossimi giorni, in una versione leggermente modificata, ripulendolo, cioè, da termini scurrili e forti. Inoltre, causa impegni, questo blog, come potete vedere, non lo aggiorno frequentemente, quindi non me ne vogliate.

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